Dacia Maraini: “La Meloni è moderna coraggiosa, magari la sinistra avesse puntato su una donna…”

31 Gen 2023 11:27 - di Monica Pucci

Dacia Maraini parla di donne, di politica e della Meloni, con toni come sempre mai banali e mai faziosi. “Per me l’evento più importante della elezione di Giorgia Meloni sta nel significato simbolico. Ora si fa capire a tutti  che una donna può uscire dalla retorica della regina della casa, può rappresentare un paese, un popolo, può decidere del futuro del suo paese,. Sembra niente e invece è molto. E gli italiani hanno dimostrato per la prima volta di non essere indissolubilmente legati alla vecchia idea della donna sposa, madre e casalinga”. In una intervista alla testata lavoceimpertinente la scrittrice Dacia Maraini, tra le intellettuali italiane più autorevoli e autrice di best seller internazionali, analizza l’avvento di Giorgia Meloni dal punto di vista femminile. E non disdegna, come in passato, frecciate alla “sua” sinistra.

Dacia Maraini e le donne “liberate” anche dall’ascesa della Meloni

Nell’intervista, la Maraini parla di significati “simbolici”, più che politici, nella scalata della Meloni a Palazzo Chigi: “E’ un peccato che non ci abbia pensato la sinistra a proporre una donna simbolo per rappresentare il paese. Il problema sta, uscendo dai simboli, nel mondo che si porta dietro la coraggiosa e volitiva Giorgia Meloni. Troppi personaggi del vecchio modo di intendere la politica, troppi nostalgici  del fascismo, troppi legami con chi difende gli interessi dei pochi contro i molti…”, dice nell’intervista realizzata da Felice Massimo De Falco.

“Sta facendo bene con problemi molto complessi”

 Dal punto di vista politica, il giudizio è sincero: “Per il momento Giorgia Meloni si sta comportando con buon senso. Ha capito che governare non è la stessa cosa che stare all’opposizione. Che i problemi di chi gestisce il potere sono complessi e difficili, che bisogna tenere conto degli avversari, perché il paese non è fatto solo di persone che la pensano come lei. Per me  in una democrazia, l’alternanza fra sinistra e destra ci può stare, non distrugge il sistema democratico. Il pericolo arriva quando la destra che sale al potere pretende di comportarsi come se fosse all’opposizione, cioè vira verso il dogmatismo  e dà spazio e importanza ai suoi estremisti”. E poi aggiunge: “Le donne non sono una categoria. Se io le chiedessi: che rapporto hanno gli uomini col potere, lei giustamente mi risponderebbe: dipende dagli uomini. Comunque possiamo dire, in senso generale, che una storia di esclusione dai posti di rappresentanza ha sviluppato nelle donne un atteggiamento di attesa, di prudenza che spesso gli uomini, abituati da millenni a gestire il potere, hanno dimenticato”.

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