Covid, il report dell’Iss: in calo Rt, incidenza e ricoveri. Occhi puntati su Cerberus

20 Gen 2023 15:36 - di Mia Fenice
Covid

Rt e incidenza Covid in calo in Italia. E’ quanto emerge dal monitoraggio di Istituto superiore della sanità e ministero della Salute. Per quanto riguarda l’incidenza, il dato settimanale a livello nazionale è di 88 casi ogni 100mila abitanti nel periodo 13-19 gennaio, rispetto ai 143 casi su 100mila dal 6 al 12 gennaio.

Covid, il report dell’Iss

Scende inoltre l’indice di trasmissibilità di Covid-19 in Italia. Nel periodo 28 dicembre 2022-10 gennaio 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,89 (range 0,74-1,06), in calo rispetto alla settimana precedente (0,91) e sempre sotto la soglia epidemica di 1. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in diminuzione e resta sotto la soglia epidemica: l’Rt ospedaliero è pari a 0,78 (0,76-0,81) al 10 gennaio, rispetto a 0,80 (0,78-0,84) al 3 gennaio.

In calo i ricoveri

Sono inoltre in calo i ricoveri Covid in Italia. A livello nazionale il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 2,3% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 19 gennaio) dal 3,1% (rilevazione al 12 gennaio), mentre il tasso di occupazione in area medica passa nello stesso periodo dal 10,1% al 7,9%.

Covid, “Kraken” contenuta anche se in crescita

Inoltre dalla flash survey sulle varianti dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, realizzata il 10 gennaio emerge che la presenza in Italia del sottolignaggio XBB.1.5 ribattezzatoKraken” «risulta contenuta, anche se in crescita (12 sequenziamenti il 10 gennaio rispetto all’unico dell’indagine precedente)». «Al momento non ci sono evidenze correlabili ad una maggior severità della malattia associata a XBB.1.5».

Omicron al 100%

Dall’indagine emerge anche che Omicron in Italia ha il monopolio. Il 10 gennaio scorso la variante aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante Ba.5 largamente predominante e una quota di ricombinanti Omicron/Omicron pari al 3,6%. Ba.5 risulta, dunque, ampiamente predominante, con una prevalenza a livello nazionale dell’86,3%, in lieve calo rispetto al 90,6% dell’indagine precedente (13 dicembre 2022), con frequenze regionali superiori al 74%. Rimane elevata la numerosità dei sotto-lignaggi Ba.5 circolanti nel nostro Paese (89 rispetto a 100 dell’indagine precedente). Fra le altre varianti Omicron in circolazione, si segnala Ba.2 al 9,8% e Ba.4 allo 0,3%. In totale, hanno partecipato all’indagine tutte le Regioni e Province autonome e complessivamente 98 laboratori regionali e il Laboratorio di sanità militare, per un totale di 1.191 campioni.

Orthrus in aumento in Italia, sotto osservazione

Sottolignaggio Ch.1.1 ribattezzato “Orthrus”. In accordo con quanto rilevato in altri Paesi europei, «si osserva un aumento nella proporzione di sequenziamenti attribuibili al sotto-lignaggio CH.1.1 (2.6% contro 1% dell’indagine precedente), le cui principali caratteristiche sono oggetto di investigazione. Stime preliminari condotte nel Regno Unito, hanno evidenziato un vantaggio di crescita di CH.1.1 rispetto al sotto-lignaggio attualmente predominante BQ.1.18».

Cerberus in aumento

Cresce, in Italia, la diffusione delle varianti Cerberus. E’ ancora in aumento la proporzione, sul totale dei sequenziamenti, di Bq.1, pari al 65% rispetto al 57,9% della precedente rilevazione. Bq.1.1 si conferma stabile e maggioritaria nel nostro Paese (36,7% rispetto al 32,0% precedente).

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