Avanzata dei Fratelli musulmani in Europa, arriva un libro inchiesta: ecco come ci conquistano
Un libro apre il dibattito in Francia sulla strategia dei Fratelli musulmani per islamizzare l’Occidente. Firmato dall’antropologa Florence Bergeaud-Blackler, il volume, edito da Odile Jacob, si intitola: Le frérisme et ses réseaux. L’enquête. Tradotto in italiano significa La fratellanza e le sue reti. L’inchiesta. Il quotidiano Le Figaro ha pubblicato alcuni estratti in esclusiva del libro che parla della strategia di questa formazione che punterebbe a sottomettere il mondo occidentale. In Italia, La Verità è tornata sull’argomento con un articolo dal titolo Per il Fratelli musulmani l’Europa è il cavallo di Troia dell’Occidente.
Fratelli musulmani, un libro denuncia la strategia di islamizzazione
Come riporta il quotidiano diretto da Belpietro, le tappe di questo piano sono contenute nella strategia dell’Isesco, l’Organizzazione islamica per l’educazione, le scienze e la cultura. Sul finire degli anni Ottanta, l’Isesco ha pubblicato questa strategia in Qatar. «Uno dei primi punti messi in chiaro dalla strategia pubblicata dall’Isesco, citata dal libro di Bergeaud-Blackler, è che i musulmani non sono “assimilabili” alle società europee». Gli autori della nota anonima pubblicata in Qatar si lamentano anche di «certi problemi che soffrono i figli di immigrati nei Paesi occidentali» che sarebbero dovuti a «programmi scolastici destinati ai musulmani e agli occidentali in modo eguale e che hanno un carattere essenzialmente laico».
I Fratelli musulmani si lamentano dei programmi scolastici
In sostanza, scrive il quotidiano, i Fratelli musulmani «si lamentano proprio di quella laicità della quale, soprattutto in Francia, i partiti di sinistra si riempiono la bocca, ma che rinnegano quando si tratta di impedire le infiltrazioni islamiste». Gli esempi non mancano. Uno per tutti: nel 2022 il sindaco ecologista Éric Piolle di Grenoble aveva autorizzato i burkini nelle piscine pubbliche. Nel libro si parla anche della filiale di Bruxelles della Open society foundation del miliardario americano George Soros. La Bergeaud-Blackler ricorda gli studi sul «problema musulmano» finanziati dalla fondazione e volti a far diventare più «inclusive» le politiche Ue.