Covid in Cina, l’Ue ascolta l’Italia: riunione d’urgenza a Bruxelles per studiare iniziative congiunte

29 Dic 2022 15:50 - di Sveva Ferri
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L’Ue si muove sull’allarme Covid che arriva dalla Cina. Nel corso di un Comitato per la sicurezza sanitaria convocato d’urgenza oggi dalla Commissione europea, gli Stati membri hanno concordato di mantenere sul caso una «sorveglianza attiva» e di proseguire i contatti per vagliare le iniziative congiunte per un approccio coordinato a livello europeo. Un’iniziativa nella quale ha avuto un ruolo decisivo la tempestività con cui l’Italia è intervenuta di fronte all’emersione dei nuovi rischi. La Commissione, infatti, ha deciso di convocare il Comitato dopo la decisione del governo italiano di richiedere un test Covid negativo a tutti i viaggiatori provenienti dalla Cina. La stessa premier Giorgia Meloni ha riferito, nel corso della conferenza stampa di fine anno, di aver inviato una lettera a Bruxelles per sollecitare interventi a livello europeo.

Meloni: «Noi mossi immediatamente, ma servono decisioni a livello europeo»

Meloni ha spiegato che alla luce di quanto sta accadendo in Cina «ci siamo mossi immediatamente in coerenza con quello che avevamo chiesto di fare in passato». Ma la decisione di effettuare tamponi per chi proviene dalla Cina «non è completamente efficace se non è presa a livello europeo», ha sottolineato il premier, chiarendo che «ci aspettiamo e auspichiamo che l’Unione europea voglia operare in questo senso».

Controlli, non privazione delle libertà

Quanto allo stato delle cose, il premier ha rassicurato sul fatto che «la situazione è abbastanza sotto controllo, stiamo monitorando minuto per minuto, i primi casi sequenziati sono varianti omicron già presenti in Italia». «Ci muoviamo in base a quello che dovremo affrontare. Credo che la soluzione siano i controlli, penso a tamponi e mascherine. Il modello di privazione delle libertà che abbiamo conosciuto in passato non mi è parso così efficace e penso che lo dimostri il caso cinese», ha sottolineato Meloni, ribadendo che «si debba lavorare prioritariamente sulla responsabilità dei cittadini piuttosto che sulla coercizione».

La Commissione Ue su rischio Covid che arriva dalla Cina: «Fondamentale il coordinamento»

«Il coordinamento delle risposte nazionali alle gravi minacce per la salute transfrontaliere è fondamentale», ha sottolineato la Commissione europea al termine del Comitato per la sicurezza sanitaria, che riunisce i rappresentanti dei ventisette ministeri della Salute. «Dobbiamo agire insieme e continueremo le nostre discussioni», ha spiegato ancora l’esecutivo Ue, mentre gli Stati membri, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, «hanno insistito sull’importanza di proseguire con la sorveglianza attiva» e sul sequenziamento del virus come «strumento fondamentale».

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