Caro bollette, l’Antitrust apre un’istruttoria contro 7 colossi di elettricità e gas: ecco quali sono

13 Dic 2022 10:50 - di Redazione
bollette antitrust

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato sette procedimenti istruttori, e deciso di adottare altrettanti provvedimenti cautelari, nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l’80% del mercato. Si tratta di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie. Sotto la lente dell’Antitrust sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, in contrasto il decreto Aiuti bis e che avrebbero comportato l’aumento delle bollette. La norma sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.

Caro bollette: l’attività dell’Antitrust contro aumenti illeciti

Questi interventi vanno ad aggiungersi ai quattro procedimenti istruttori e agli altrettanti provvedimenti cautelari adottati nei confronti delle società Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola e fanno seguito, ha spiegato l’Autorità, a un’ampia attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, dalla quale è emerso che circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge evitando di modificare le condizioni economiche, dopo il 10 agosto 2022, ovvero revocando gli aumenti illecitamente applicati.

Le contestazioni dell’Autorità a Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie

Alle sette società viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso. Ad Acea viene anche contestata l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del decreto Aiuti bis e non “perfezionate” prima della stessa data.

Interessate oltre 7,5 milioni di utenze: oltre 2,6 milioni hanno già subito aumenti

Sulla base dei dati forniti dalle stesse imprese, ha spiegato ancora l’Agcm, risulta che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo. Le imprese dovranno, quindi, sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, inoltre, dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo. Entro sette giorni, le imprese potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.

La soddisfazione delle associazioni di consumatori

«Ottima notizia! Accolte le nostre richieste. Non possiamo che essere soddisfatti che l’Antitrust abbia recepito in pieno la tesi contenuta nel nostro esposto, ossia che tutte le comunicazioni mandate ai consumatori dopo il 1° maggio 2022 sono inefficaci e la variazione contrattuale con il conseguente rincaro illegittimo», ha commentato in una nota Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.

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