Bollette, si muove l’Antitrust: parte l’istruttoria per le modifiche dei prezzi a elettricità e gas

19 Ott 2022 11:13 - di Roberto Frulli

Ora si muove l’Antitrust per gli aumenti esponenziali e ingiustificati dei costi delle bollette di elettricità e gas e apre quattro istruttorie e altrettanti sub-procedimenti cautelari su Iren, Dolomiti, Iberdrola ed E.ON fornitrici di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero inviando, al contempo, 25 richieste di chiarimenti ad altrettante Utilities.

Nel mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in questo caso c’e una lunga lista di Utilities più o meno note fra cui i colossi Eni, Enel, Acea, Hera che si spartiscono le fette più grosse della torta energetica su cui stanno facendo, in questi mesi, profitti mostruosi: A2A Energia, Acea Energia, Agsm Energia, Alleanza Luce & Gas, Alperia, Amgas, Argos, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi.

Sotto la lente dell’Antitrust sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale, in contrasto con il cosiddetto “Aiuti bis”, la norma che sospendeva fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.

In particolare, a Iberdrola e ad E.ON. viene contestata la comunicazione con cui le società hanno rappresentato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, in alternativa all’accettazione di un nuovo contratto a condizioni economiche significativamente peggiori.

A Dolomiti, invece, viene contestata l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali “perfezionate” ovvero effettivamente applicate prima della stessa data.

A Iren, infine, viene contestata la comunicazione relativa alla asserita scadenza di tutte le offerte a prezzo fisso con la contestuale prospettazione delle nuove e peggiorative condizioni economiche di offerta, in alternativa alla facoltà del cliente di recedere dalla fornitura.

A Iberdrola e Dolomiti viene anche contestata l’ingannevolezza delle comunicazioni che evidenzierebbero l’impossibilità di fornire energia elettrica al prezzo contrattualmente stabilito a causa dell’aumento del prezzo del gas naturale, in espressa e grave contraddizione con le affermazioni diffuse nei messaggi promozionali, secondo le quali l’energia elettrica venduta proverrebbe esclusivamente da fonti rinnovabili.

Dopo aver sentito le imprese e consentito loro, entro breve termine, l’esercizio del diritto di difesa, l’Autorità concluderà i sub-procedimenti valutando se ricorreranno i presupposti per adottare eventuali provvedimenti cautelari.

Alle altre 25 società fornitrici di energia elettrica e gas naturale l’Antitrust ha inviato una richiesta di informazioni per acquisire copia di eventuali comunicazioni contra legem mandate ai consumatori, a partire dal 1° maggio 2022, relative alle modifiche unilaterali delle condizioni economiche di fornitura o anche alla rinegoziazione/sostituzione/aggiornamento applicate dopo il 10 agosto 2022.

In questo modo l’Antitrust intende verificare se siano state attuate similari condotte irrispettose dei diritti dei consumatori.

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