Bollette, da gennaio luce giù del 19,5%: gli effetti della manovra si fanno sentire subito

29 Dic 2022 20:22 - di Redazione
bollette luce

Nei primi tre mesi del 2023 le bollette della luce per la famiglia tipo nel mercato tutelato caleranno del 19,5%. A comunicarlo è stata l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, spiegando che la riduzione dei costi è dovuta al calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici e all’attuazione degli interventi del governo contenuti nella manovra.

Il ruolo degli stoccaggi e del mercato

A incidere sul ribasso dei prezzi sono il livello degli stoccaggi europei di gas, che si attesta a fine anno sopra l’80% della capacità disponibile, e i prezzi a termine, che indicano condizioni meno tese per l’equilibrio di domanda e offerta del gas nel primo trimestre del 2023 rispetto alle aspettative di inizio ottobre 2022 e ai prezzi che si sono formati nel mese di dicembre. Inoltre, la variazione del prezzo finale delle bollette della luce risente degli ordinari aggiornamenti di fine anno delle tariffe di rete che, soprattutto per la dinamica inflattiva in corso, subiscono un leggero adeguamento, ma il cui impatto resta nel complesso molto limitato (+0,3% sull’utente tipo).

L’impatto della manovra sulla riduzione delle bollette della luce

C’è poi l’impatto della finanziaria, in base alle quale l’Arera anche per il I trimestre 2023 è intervenuta sulle componenti degli oneri generali di sistema, azzerandole per il settore elettrico a tutti i clienti domestici e ai non domestici con potenza disponibile fino a 16,5 kW, e per il gas alla generalità degli utenti. In questo contesto, spiega l’Autorità, giova segnalare che la fiscalizzazione dei cosiddetti “oneri nucleari” a partire dal 2023 assume carattere definitivo: gli stessi saranno sostenuti direttamente dal Bilancio dello Stato e non saranno più presenti in bolletta. È stata inoltre confermata l’applicazione della componente negativa UG2 a vantaggio dei consumi gas fino a 5.000 smc/anno. Interventi che si affiancano alla conferma della riduzione Iva sul gas al 5%.

Lo strumento dei bonus sociali per sostenere le famiglie

L’Arera, sempre come previsto dalla legge Bilancio, ha inoltre confermato anche per il primo trimestre del 2023 il potenziamento dei bonus sociali elettricità e gas che, per il sesto trimestre consecutivo, consentiranno alle famiglie ammesse a questo strumento di protezione di sostenere la propria spesa energetica e compensare in misura significativa gli aumenti registrati rispetto ai livelli di spesa di metà 2021. Come previsto, inoltre, sarà ampliata la fascia dei beneficiari ammessi ai bonus sociali, con il livello Isee necessario per usufruirne che, per il 2023, sale a 15.000 euro (dai precedenti 12.000, con una soglia sempre a 20.000 euro per le famiglie numerose). Bonus che avrà un’intensità diversa tra le diverse fasce di Isee che Arera definirà nel mese di gennaio. I bonus sono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un Isee valido nel corso del 2023 ed entro la soglia indicata. A tal proposito si ricorda che, come noto, l’Isee ha una validità coincidente con l’anno solare ed è quindi importante ripresentare ad inizio anno la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) per ottenere la certificazione valida per il 2023.

Ma sul bilancio finale pesa l’andamento dell’intero anno trascorso

I correttivi introdotti con  manovra, dunque, serviranno a contenere quello che comunque, sulla base del cosiddetto anno scorrevole, ovvero il periodo compreso tra il compreso tra il 1° aprile 2022 e il 31 marzo 2023, si conferma un salasso per la bolletta. In termini di effetti finali, infatti, l’Arera ha calcolato che la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole sarà di circa 1.374 euro, +67% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2021- 31 marzo 2022). Il Codacons ha calcolato che con le nuove tariffe che scatteranno a gennaio, la bolletta media della luce porterà a un risparmio di circa 348 euro a nucleo su base annua, sebbene si tratti di una cifra che non riesce a compensare i rincari rispetto al primo trimestre dello scorso anno, quando le tariffe dell’elettricità pesavano il 15,4% in meno.

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