Slitta la decisione della Cassazione francese sull’estradizione dell’ex-no global Vecchi

11 Ott 2022 15:54 - di Paolo Lami

Slitta al 29 novembre la decisione della Corte di Cassazione francese sull’estradizione di Vincenzo Vecchi, l’ex-no global italiano ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001 e che è stato arrestato in Francia nell’agosto del 2019 dopo una latitanza di 8 anni

La Cassazione, spiegano all’Adnkronos i legali di Vecchi, il 29 potrà decidere se rinviare il dossier al Consiglio Costituzionale, la Corte Costituzionale transalpina, oppure rinviare di nuovo il dossier a una Corte d’Appello. C’è anche la possibilità che il 29 novembre la Corte di Cassazione decida di estradare Vincenzo Vecchi.

Il 6 novembre 2020 il Procuratore aveva fatto ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte di Appello di Angers che non aveva riconosciuto il reato di devastazione e saccheggio.

Il Tribunale di Angers aveva invece riconosciuto altre due condanne, per l’aggressione a un fotografo e il possesso di una molotov, in base alle quali Vecchi avrebbe dovuto scontare ancora un avanzo di pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni, in Francia o in Italia.

A luglio scorso la Corte di giustizia europea, che era stata sollecitata dalla Corte di Cassazione francese, ha emesso un parere in cui sottolineava che la Francia non poteva opporsi all’esecuzione del mandato d’arresto europeo e quindi all’estradizione di Vecchi.

In un appello pubblicato ieri da ‘Le Monde’ intellettuali tra cui Vuillard ma anche gli scrittori Annie Ernaux, Pierre Le Maitre e il regista Robert Guédiguian, chiedevano “alla giustizia francese e alla Corte di Cassazione di assumere un ruolo di protettore dei diritti fondamentali confermando la decisione della Corte di Appello di Angers e giudicando irregolare il mandato di arresto europeo”.

Quarantanove anni, Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova.

Vecchi aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006.

Per quanto riguarda la condanna per i fatti di Milano è stato ritenuto in Francia che la pena era stata già scontata e quindi è decaduto uno dei due mandati europei.

Originario di Bergamo, Vecchi vive attualmente a Rochefort-en-Terre, in Bretagna, da quando è stato scarcerato, ossia dal 15 novembre 2019.

Prima del suo arresto lavorava da molti anni come imbianchino mentre adesso ha ritrovato un lavoro nella costruzione di alloggi ecologici a Questembert, sempre in Bretagna.

Il caso dell’ex no-global Vecchi era già finito in Francia alla Cassazione.

Dopo la decisione del novembre del 2019 della Corte di Appello di Rennes che aveva deciso la scarcerazione di Vecchi, il Procuratore di Rennes era ricorso i Cassazione. E il 18 dicembre 2019 la Corte francese aveva annullato la sentenza del tribunale di Rennes che aveva ritenuto che la procedura nei confronti di Vecchi fosse nulla in quanto il Procuratore francese non aveva trasmesso alle autorità italiane il nome dell’avvocato italiano di Vecchi e questo, aveva stabilito la Corte, aveva portato un pregiudizio ai diritti della difesa.

La Corte di Appello di Angers, invece, si è espressa nel merito della questione, cioè sulla regolarità del mandato di arresto europeo.

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