Eni, dando notizia sul proprio sito web, non specifica le iniziative messe in campo. Ma in base a quanto sostenuto nei giorni scorsi dall’ad Claudio Descalzi, la società avrebbe pagato un deposito cauzionale di 20 milioni di euro alla società di dispacciamento austriaca per sbloccare l’impasse. E consentire a Gazprom di fornire il gas a Eni presso il punto di scambio austriaco previsto dal contratto Eni-Gazprom.

Le inadempienze del colosso energetico russo

Dal primo ottobre scorso, infatti, in Austria è entrata in vigore una nuova normativa che prevede che il gas deve essere consegnato dagli operatori internazionali al confine con il Paese. E  non trasportato all’interno come avveniva in precedenza. E  tra gli adempimenti della nuova regolamentazione vi sarebbe un deposito cauzionale da versare all’operatore austriaco. A quanto risulta, Gazprom non avrebbe adempiuto e la fornitura di gas sarebbe stata bloccata.

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