Meloni: “Il mio governo starà sempre con Ue e Nato e avrà ministri che seguono questa linea”

19 Ott 2022 20:35 - di Robert Perdicchi
Al termine di una giornata convulsa, Giorgia Meloni prende carta e penna a chiarisce che la linea del centrodestra sulla guerra non cambia

Al termine di una giornata scandita da altri audio “rubati” a Berlusconi, precisazioni del Cavaliere sulla guerra in Ucraina e polemiche furenti dell’opposizione sui presunti “equivoci” nella linea di politica estera del governo che si appresta a nascere, Giorgia Meloni prende carta e penna a chiarisce che la linea del centrodestra e di FdI non cambia. Niente “inciuci” con Putin o oscillazioni sulle sanzioni e sui giudizi su Zelensky, si procede a barra dritta passando dal Quirinale per approdare presto a un governo filo-atlantista e convintamente europeista sulla guerra scatenata dalla Russia.

Le parole della Meloni sul governo: “Non saremo l’anello debole della Ue e della Nato”

“Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara. Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. – fa sapere in una nota la leader di FdI – L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo. L’Italia con noi al governo non sarà mai l’anello debole dell’occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi. Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo. La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato”, ha concluso Giorgia Meloni. Più chiaro di così, si muore, ma del resto nessuno sbandamento sulla linea di politica estera dell’Italia era mai stato manifestato da Fratelli d’Italia.

Le parole di Berlusconi, il chiarimento e la nota di Tajani

Le parole di Berlusconi, rubate scorrettamente da qualche “infiltrato” nella riunione dei gruppi di Forza Italia, nelle quali il Cavaliere rivolgeva critiche a Zelensky e manifestava perplessità sull’inizio della guerra per iniziativa di Putin, erano state chiarite personalmente dallo stesso Cavaliere a Enrico Mentana, dopo che la sua “maratona” aveva mandato in onda l’audio.

“Le mie parole andavano contestualizzate in un ragionamento più ampio sulla globalizzazione, sulla quale manifestavo preoccupazioni per le spaccature tra Europa e Russia con il ruolo sempre più invadente della Cina”, era stata la spiegazione di Berlusconi al cellulare del giornalista, durante la pausa pubblicitaria.
Poi era arrivata la nota di Antonio Tajani, possibile ministro degli Esteri: “Domani sarò al Summit del Ppe per confermare la posizione europeista, filo atlantica e di pieno sostegno all’Ucraina mia e di Fi. In tutte le sedi istituzionali non è mai mancato il nostro voto a favore della libertà e contro l’invasione russa”.

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