Letta chiede l’unità delle opposizioni, ma Conte lo gela: «Inutili gli accordi preventivi»

18 Ott 2022 19:05 - di Michele Pezza
Conte

È soddisfatto Giuseppe Conte. Reputa, a ragione, una grande prova di compattezza l’elezione all’unanimità dei due nuovi capigruppo di Camera e SenatoFrancesco Silvestri e Barbara Floridia – nonostante il voto segreto. Lo definisce «un segnale politico importante, verso noi stessi e verso l’esterno». Al capo politico dei 5Stelle serve sottolinearlo sia per motivare le truppe sia per mandare segnali al Pd, il partito col quale dovrà trovare un’intesa in vista dell’elezione degli uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama. Un’intesa che avrebbe come vittima designata il Terzo polo di Calenda e Renzi. Ma è un’intesa che finisce lì.

Conte: «Dal M5S opposizione senza sconti»

Non è un caso che di fronte ai giornalisti Conte abbia risposto sostanzialmente picche al nuovo appello di Enrico Letta per un coordinamento unitario delle opposizioni. Sul punto, il capo politico dei 5Stelle si limita ad annunciare la sua come «intransigente e senza sconti». Quanto alla profferta dem, la lascia praticamente cadere: «Gli accordi preventivi sono inutili – dice -. Vedremo chi condivide le nostre battaglie». È chiaro che al di là dell’intesa tattica che stipulerà con il Pd limitatamente alle poltrone degli uffici di presidenza, Conte non considera il partito di Letta come un possibile interlocutore. Almeno nel breve termine. I sondaggi sembrano di dargli ragione: il M5S è in crescita, il Pd è in caduta libera.

La polemica con Renzi

A separare le due forze è oggi poco meno di un punto percentuale. E Conte non ha alcuna intenzione di togliere l’assedio. Anche la sottolineatura degli incarichi direttivi al femminile nei gruppi parlamentari va in questa direzione. Un altro conto aperto, e non da ora, Conte ce l’ha con Renzi. Ieri il leader di Italia Viva ha minacciato di ricorrere addirittura a Mattarella se M5S e Pd si accoderanno per tagliarlo fuori dalle vicepresidenze di Camera e Senato. La replica di Giuseppi è addirittura sprezzante. «Noi – attacca – siamo una forza di opposizione che ha ottenuto un ottimo successo elettorale e sicuramente auspichiamo che ci siano negli uffici di presidenza di Camera e Senato una nostra adeguata rappresentanza. Punto. Lasciamo altri confabulare e sparare affermazioni del genere…»

 

 

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