Scontro Pd-Terzo Polo sulle vicepresidenze. Calenda: “Letta ha scelto di stare con Conte”

18 Ott 2022 16:41 - di Sara De Vico

Nessun terremoto per ora negli equilibri dem. Per i gruppi parlamentari serve una “scelta in continuità”, ha detto Enrico Letta prima delle elezione dei capigruppo di Camera e Senato. Proponendo agli eletti di confermare Debora Serracchiani alla Camera e Simona Malpezzi al Senato. “Perché – ha aggiunto il segretario traghettatore verso il congresso – dobbiamo dare al prossimo gruppo dirigente una condizione di libertà di decidere gli assetti successivi”. E cos è stato. La proposta è stata accolta con un applauso dell’assemblea.

Letta  conferma Serracchiani e Malpezzi capigruppo

“Il primo passo della vita di questo gruppo deve essere non quello di ragionare sugli equilibri interni ma di fare sì che il nostro lavoro di opposizione sia da subito ben costruito e organizzato”, ha detto ancora all’assemblea dei senatori del Pd. Ai quali ha anche annunciato le prossime tappe del partito, uscito sconfitto dalle urne che si prepara all’ennesimo redde rationem. La Direzione del Pd sui tempi del Congresso si terrà “lunedì o martedì”, a seconda del calendario delle consultazioni. Così potrà “partire il percorso congressuale con le sue scadenze: tutto dovrà essere concluso per le prime settimane di marzo”, ha specificato il segretario del Pd. Per la vicepresidenza della Camera in quota Pd la proposta del segretario è quella di Anna Ascani. Immediata l’ironia di un ex dem come Andrea Marcucci. “Letta sempre segretario del @pdnetwork, capigruppo confermate. Giusto, squadra che vince non si cambia. Ho un vuoto di memoria, che cosa abbiamo vinto di preciso?”, è il tweet velenoso dell’ex senatore Pd.

L’attacco di Calenda: Il Pd ha scelto Conte. Me lo aspettavo

Ma i primi nemici del Nazareno sono nel centrosinistra. È di oggi l’ultimo attacco frontale di Calenda, i cui rapporti con Letta sono ai minimi storici. “È confermato anche nei colloqui che abbiamo avuto. Si è rinsaldato il legame che si era rotto tra Pd e M5s. Me lo aspettavo”. Così il leader di Azione parlando del rinnovo dei vertici del Parlamento. Dove Pd e 5Stelle hanno fatto l’assopigliatutto. “Chi se ne importa delle vice presidenze, non condizionano più di tanto. Il segnale è politico, Pd e 5stelle si mettono d’accordo per prendere tutte le cariche dell’opposizione”, dice Calenda che denuncia un accordo tra Letta e Conte.  E di strappo insanabile parla anche Ettore Rosato. “Ad ggi tra Camera e Senato Pd e 5 Stelle hanno deciso di prendere tutto, senza tener conto che le opposizioni sono plurali. Che c’è un terzo polo. E  va rispettato il principio per cui tutte le opposizioni hanno una rappresentanza nei vertici delle vicepresidenze”. Una decisione che sarà difficile recuperare nel futuro. Al momento Calenda annuncia che non parteciperà, d’accordo con Renzi, al voto sulle vicepresidenze di Camera e Senato.

Il segretario dem: siamo l’unica opposizione. Dagli altri attacchi insopportabili

Ma Letta non vuole farsi processare dai cespugli del terzo polo. Anzi rispedisce al mittente le accuse.  “Lo stato di salute delle opposizioni sconta la continuazione del clima elettorale. Quando chi stava attorno a noi ha esercitato una continua e progressiva attenzione critica nei nostri confronti. Queste prime settimane di legislatura sono partite nello stesso modo, soprattutto da parte di Calenda e Renzi, con provocazioni e attacchi insopportabili. L’unica opposizione siamo noi. Altre parole nette da parte delle altre opposizioni non si sono sentite sulla scelta che è stata fatta sulle presidenze delle Camere. Scelte che meritano veramente le parole che abbiamo usato. Noi non dobbiamo essere un’opposizione di comodo, ma anzi un’opposizione forte e importante. Per farlo, dobbiamo fare l’opposto di quanto successo giovedì. Opposizioni divise che si vendono per un piatto di lenticchie”.

 

 

 

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