La maggioranza fa quadrato intorno a Meloni. Mulè: «FI è con lei, avanti sulle riforme»
Dibattito intenso e proficuo. Si può sintetizzare così la maratona parlamentare (tuttora in corso) seguita al discorso programmatico di Giorgia Meloni. Va subito premesso che chi si attendeva qualche distinguo all’interno della maggioranza è rimasto più che deluso. In nessuno degli interventi dei deputati di Forza Italia, della Lega o di Noi Moderati sono emersi toni e accenti tali da far immaginare future divisioni. Neppure in quello di Giorgio Mulé, deputato classificato come “berlusconiano scontento“. «Noi di Forza Italia – ha esordito – le diciamo con cristallina lealtà che sì, saremo convintamente con lei, ma non presteremo mai il fianco all’accusa di tergiversare o di piegarci ai compromessi sul tema delle riforme».
Mulè era considerato un “forzista critico”
Il vicepresidente della Camera ha poi citato il rifermento al “coraggio” fatto dal premier Meloni. «Il coraggio – ha aggiunto Mulé – non ci difetta, giustissimo, verissimo, ma faccia ancora di più: osi, in una parola, osi, miri alla luna, perché anche se sbaglieremo atterreremo comunque tra le stelle, e non sarà poco». Preoccupato, invece, della sobillazione della piazza da parte della sinistra il leghista Stefano Candiani. «Dobbiamo avere la consapevolezza che troveremo ostacoli – ha detto -. Ostacoli ovviamente per la situazione economica, ma ostacoli perché c’è una sinistra rancorosa, intrisa nel pregiudizio, tanto da mancare nell’applauso prima delle dichiarazioni. Questa sinistra cercherà di infiammare la piazza, portare fuori dalle aule il conflitto. Questo non deve essere permesso. I problemi – ha concluso – si risolvono nelle aule».
I centristi: «Inzia una nuova storia»
Infine, la posizione di Noi Moderati. «L’esordio di questa nuova storia – ha infine dichiarato il deputato Pino Bicchielli – è stato segnato da una grande consapevolezza. La consapevolezza con la quale è stata ribadita la collocazione internazionale dell’Italia. La consapevolezza di un tornante della storia difficile e gravido di incognite. La consapevolezza di un interesse nazionale – ha concluso l’esponente centrista – che in un mondo sempre più complicato richiede, per essere perseguito con efficacia, strumenti più complessi di quelli che un’opinione pubblica stanca e una comunicazione iper-semplificata vorrebbero talvolta immeditati e immediati».