“Difendiamo gratis Meloni contro gli attacchi di Rula Jebreal”, l’offerta delle Camere penali internazionali

3 Ott 2022 17:33 - di Luciana Delli Colli
rula jebreal

Pronte a rappresentare gratuitamente Giorgia Meloni contro Rula Jebreal, ritenendo l’attacco della giornalista «una umiliazione dei principi cardine dello Stato di diritto e della nostra Costituzione». Le Camere penali del diritto europeo e internazionale si schierano senza tentennamenti dalla parte della leader di FdI, rivendicando la propria estraneità a qualsiasi «connotazione ideologica o partitica» e sottolineando piuttosto la necessità di «riportare il dibattito pubblico entro i limiti civili».

L’attacco di Rula Jebreal a Meloni «umiliazione dello Stato di diritto»

L’organizzazione, che associa oltre mille avvocati a livello internazionale, «si batte – ha ricordato il  presidente, l’avvocato Alexandro Maria Tirelli – per l’affermazione dei principi di legalità e del giusto processo non solo in Italia e in Europa, ma in tutto il mondo. Riteniamo l’attacco a Meloni, cui esprimiamo la nostra solidarietà, un pessimo esempio di giornalismo e una umiliazione dei principi cardine dello Stato di diritto e della nostra Costituzione».

L’avvocato Tirelli: «Demonizzare l’avversario è atto incivile e vigliacco»

«La responsabilità penale – ha quindi ricordato Tirelli – è personale e questo significa che mai e poi mai le colpe dei padri possono ricadere sui figli. Riteniamo anzi – ha aggiunto – che chi abbia scelto un percorso di impegno pubblico e sociale, pur in presenza di un cattivo esempio in famiglia, vada indicato come modello da seguire. Demonizzare una persona, al di là delle divergenze ideologiche o politiche, usando storie familiari dolorose e drammatiche, checché se ne dica, è un atto di gravissima inciviltà e di vigliaccheria».

L’impegno delle Camere penali internazionali per tornare a «limiti civili»

«Le opinioni di tutti vanno tutelate e difese, ma questo non significa offrire a personaggi in cerca di visibilità, come la signora Jebreal, il potere di diffamare atteggiandosi poi a vittima. Il libero giornalismo – ha sottolineato ancora il presidente delle Camere penali internazionali – è uno dei fondamenti dello Stato liberale, ma a questo punto viene da domandarsi se la signora Jebreal confonda il diritto italiano con quello palestinese». «Non si tratta di evocare censure o liste di proscrizione, che sono lontanissime dallo spirito che anima la nostra organizzazione internazionale, ma di riportare il dibattito pubblico entro i limiti civili. E questa – ha concluso Tirelli – sarebbe la nostra posizione anche se a subire un attacco vergognoso, come quello di cui è stata autrice, fosse stata la signora Jebreal».

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