Insulti alla Meloni, anche “Il Fatto” s’indigna: «Ma perché uno come Toscani viene ancora intervistato?»

3 Ott 2022 8:15 - di Marta Lima

Giorgia Meloni è uguale a Wanna Marchi, me la ricorda molto per come parla, per come è strabuzzata, per come urla, con quella volgarità lì. E’ la Wanna Marchi della politica. E’ riuscita a vendere la sua politica”. Qualche giorno fa il fotografo Oliviero Toscani si era lanciato nel suo ennesimo, volgare attacco sessista nei confronti della leader di Fratelli d’Italia, con quella rozzezza culturale ed estetica che caratterizza ormai i suoi interventi pubblici. Lui, che ama accompagnarsi a quei curiosi personaggi politici che si fanno chiamare Sardine e che colleziona gaffe nel tentativo di difendere i suoi committenti, come i Benetton sul caso del Ponte Morandi, è un classico esempio italiano di “hater” a cui i media danno spazio in virtù di glorie passate e forse sopravvalutate. Oggi, però, sul “Fatto Quotidiano”, non certo una testata di ispirazione fascista o accomunabile alle destra italiana, propone una cosa molto semplice, che ovviamente se fosse proposta da destra sarebbe immediatamente tacciata di deriva autoritaria: non invitare più in tv e non dare spazio sui giornali a chi dice sciocchezze insultando le persone gratuitamente, soprattutto le donne e con atteggiamenti sessisti o di body shaming.

“Il Fatto” si indigna per gli insulti gratuiti alla Meloni di Oliviero Toscani

Ecco la rubrica di Silvia Triuzzi, sul giornale diretto da Marco Travaglio, cosa propone: «Oliviero Toscani, a La Zanzara su Radio 24, dice la sua illuminata opinione sull’esito delle elezioni: “Penso che ci siano tanti coglioni in Italia, c’è gente che ha pure votato Salvini, vi rendete conto? C’è gente che non capisce. Voi dite che una maggioranza ha scelto. Quando la maggioranza è cogliona c’è una democrazia cogliona. Gli italiani che hanno votato sono dei deficienti, hanno scelto anche Mussolini ai tempi. Che torni Berlusconi non è normale, non è un Paese normale. Io sto qui e mi divertirò. Ho votato la Bonino, anche questa volta a 80 anni non ho mai avuto al governo qualcuno che ho votato”. Dulcis in fundo attacca Giorgia Meloni anche sull’estetica: “Sembra Wanna Marchi, ha lo stesso stile. Urla, strabuzza gli occhi, le unghie rosse, pitturata di blu, volgare, pseudo figa, trash ma senza stile”. Le aveva già dato della “brutta e ritardata” nel 2018: ma perché un personaggio così, che insulta i cittadini e odia le donne, viene ancora invitato a parlare in pubblico?», è la ragionevole proposta, non di destra, della giornalista del “Fatto”. Ma come darle torto?

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