Come risponderebbero gli Usa a Putin se usasse il nucleare? “Con l’eliminazione delle forze russe in Ucraina”

3 Ott 2022 8:54 - di Robert Perdicchi
L'ex capo della Cia, David Petraeus, ritiene che gli Usa debbano prendere sul serio le minacce sull'arma nucleare della Russia

Gli Stati Uniti, insieme agli alleati della Nato, “eliminerebbero” le forze russe in Ucraina se il presidente russo Vladimir Putin decidesse di usare armi nucleari in Ucraina. Ad affermarlo intervenendo ad Abc è il generale in pensione ed ex capo della Cia, David Petraeus (nella foto in alto). Per Petraeus le potenze occidentali devono prendere sul serio le minacce alle armi nucleari della Russia. “Solo per darvi un’ipotesi” nel caso “penso che risponderemmo eliminando ogni forza convenzionale russa che possiamo vedere e identificare sul campo di battaglia in Ucraina e anche in Crimea e ogni nave nel Mar Nero”, ha spiegato Petraeus.

Gli Usa e la minaccia nucleare russa

Un attacco nucleare “non potrebbe rimanere senza risposta. Ma non deve essere per forza una risposta maggiore: non è nucleare per il nucleare. Non si vuole, di nuovo, entrare in un’escalation nucleare ma devi dimostrare che questo non può essere accettato in alcun modo”, aggiunge Petraus, che lascia intendere come non sia necessaria la reciprocità di risposta in caso di utilizzo del nucleare, ma anche solo una controffensiva convenzionale. I militari russi, intanto, continuano la mobilitazione forzata nei territori occupati in Ucraina, andando casa per casa a cercare uomini in età da servizio militare da mandare a combattere. Lo scrive il Kyiv Independent facendo riferimento a un aggiornamento del comando operativo meridionale dell’Ucraina.

La ratifica dell’annessione delle regioni ucraine alla Duma

Il Parlamento russo, la Duma, è chiamato a ratificare oggi l’annessione delle quattro regioni dell’Ucraina nelle quali si è svolto quelli che la comunità internazionale ha definito ”referendum farsa”. Lo ha annunciato il presidente della camera bassa del Parlamento russo Vyacheslav Volodin riferendosi alle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, il 18 per cento del totale del territorio ucraino.

Alla Farnesina convocato l’ambasciatore Razov

Oggi, intanto,  l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov è stato convocato al ministero degli Esteri. La Farnesina conferma la convocazione sottolineando che si tratta di un’iniziativa coordinata in ambito Ue. “Bene il ministero degli Esteri che ha convocato l’ambasciatore russo in Italia –  ha scritto su Twitter Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia -. Noi siamo parte della Nato e se c’è un’allerta nucleare è giusto che il rappresentante della Russia in Italia ci dia spiegazioni. Anche sul loro coinvolgimento riguardo il sabotaggio di Nord Stream”.

Il tema dell’energia nella convocazione di Razov alla Farnesina

“L’argomento all’ordine del giorno in questo momento è chiarire la situazione dei sabotaggi” del Nord Stream, ha poi spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, parlando a Mezz’ora in + della convocazione dell’ambasciatore russo Sergey Razov alla Farnesina. “Si partirà sicuramente dal sabotaggio del Nord Stream, si farà un punto sulla guerra. Si sta parlando di un’escalation antistorica”, ha aggiunto riferendosi alle minacce atomiche, quindi “ben venga qualsiasi tentativo diplomatico costruttivo”. “Speriamo che prevalga il buon senso”, ha concluso.

E si muove anche Berlino. L’ambasciatore russo in Germania Sergey Nechayev è stato convocato presso il Ministero degli Esteri tedesco in seguito all’annessione alla Federazione di quattro regioni ucraine.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *