Fontana: «La sinistra vuole spaventare la gente, demonizza l’avversario e aggredisce»

12 Set 2022 11:11 - di Liliana Giobbi
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«Credo che sarebbe una soluzione auspicabile». Così il governatore della Lombardia Attilio Fontana a Rtl 102.5 sull’ipotesi di un governo guidato dalla leader di Fdi Giorgia Meloni. «Qualunque rappresentante del centrodestra avrebbe i titoli per poter amministrare correttamente questo Paese».

Fontana: «Vedo aggressioni e banchetti rovesciati, inaccettabile»

«Credo che per queste elezioni il risultato che dobbiamo auspicare sia che una parte possa vincere. Non possiamo permetterci assolutamente che ci siano ancora governi in cui partecipano un po’ tutti perché non si possono fare in quel modo le scelte di cui ha bisogno il Paese». Poi aggiunge: «Purtroppo ci sono situazioni non sono accettabili. Ho visto banchetti rovesciati, aggressioni, soprattutto aggressioni verbali, il tentativo di demonizzare una delle parti. Io credo sia la cosa più sbagliata, ma è un errore che la sinistra da sempre commette. Credo ci si debba confrontare sui princìpi, sulle idee, sui progetti, sui programmi, su quale programma sia il migliore, non sicuramente cercando soltanto di demonizzare, di spaventare la gente, di indurre dubbi o retropensieri malevoli sull’avversario».

«La democrazia è confronto, non demonizzazione»

Secondo Fontana questo clima è la dimostrazione di come non debba essere la democrazia, che invece è confronto. E non deve mai essere letta come un tentativo di diffamare l’avversario. Forse questo dipende dal fatto che i sondaggi danno per parte vincente il centrodestra e la sinistra, che non vince un’elezione dal 1996 ma che ha sempre continuato a governare, questo fatto non lo vuole accettare. Ma non è questo il succo della democrazia».

Fontana e la settimana corta a scuola

Poi il discorso passa sulla scuola. La settimana a corta a scuola per risparmiare energia può essere una strada. Fontana non si dice contrario a soluzioni di questo tipo, pur invitando ad affrontare la questione su altri basi. «Penso che come sempre», dice a radio Rtl, «bisogna sperare di risolvere il problema dell’energia in altro modo. Credo che si debba cercare di investire di più per rendere il nostro Paese più autonomo. Poi, se saremo costretti a subire delle limitazioni, faremo un ragionamento complessivo su quale tipo di limitazioni sia più opportuno realizzare. La riduzione di un giorno può essere una strada. Diciamo che in tanti Paesi la scuola si svolge su cinque e non su sei giorni. Perciò potrebbe essere già stata sperimentata altrove, senza che questo fatto abbia comportato delle conseguenze negative».

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