Ucraina, gli atleti giovanili della Dinamo Kiev ospiti a L’Aquila. Biondi: «Sostegno a chi fugge dalla guerra»

28 Giu 2022 16:50 - di Redazione
L'Aquila

Sono giunti questa mattina a L’Aquila gli atleti, gli allenatori e gli accompagnatori delle formazioni giovanili della squadra di calcio della Dinamo Kiev, venticinque persone in tutto, che nel capoluogo abruzzese hanno trovato un luogo sicuro dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

L’Aquila accoglie i giocatori della Dinamo Kiev

Ad accoglierli il sindaco, Pierluigi Biondi, che li ha salutati negli alloggi del progetto Case di Roio (realizzati dopo il sisma del 2009 per ospitare gli sfollati del terremoto) che il Comune ha concesso per fornire ospitalità a giocatori e staff tecnico, mentre le società sportive L’Aquila 1927 e Academy L’Aquila calcio metteranno a disposizione lo stadio Gran Sasso-Acconcia, materiali e mezzi per consentire il proseguo degli allenamenti e della preparazione atletica.

Il sindaco Biondi: «Diamo un sostegno a chi fugge dalla guerra»

«Dopo aver ricevuto tanta solidarietà L’Aquila continua a restituire affetto, calore e accoglienza nei confronti di chi è in difficoltà come lo è stata la comunità aquilana», spiega il primo cittadino. «L’amministrazione sta facendo la sua parte in un percorso virtuoso che coinvolge istituzioni, prefettura, casa del volontariato, terzo settore e società civile: tutti in campo per dare un sostegno completo da chi fugge dagli orrori della guerra».

Gli altri ospiti a L’Aquila

Dallo scorso mese di marzo altri venticinque rifugiati dal conflitto bellico, appartenenti alle nazionali Juniores e Under 23 di ciclismo ucraini, sono ospiti all’Aquila, dove prossimamente giungeranno oltre sessanta atlete e tecnici appartenenti alla squadra di ciclismo dell’Afghanistan «la cui unica “colpa”, agli occhi del regime talebano, è quella di voler fare sport. – spiega il sindaco Biondi – Noi siamo dalla parte della vita, della pace e della solidarietà e continueremo a operare affinché chi ha bisogno di sostegno non venga lasciato indietro».

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