Disabili, nato nella rossa Toscana il questionario della vergogna. Torselli: «E danno lezioni morali»
La Regione Toscana l’ha «confezionato», il Lazio l’ha «utilizzato». A ricostruire la genesi dell’infausto questionario in cui si chiedeva ai familiari di persone con disabilità quale fosse il loro livello di «vergogna», è stato il consigliere regionale di FdI in Toscana, Francesco Torselli, svelando tutto il suo disappunto per una di quelle «notizie che non finisci nemmeno di leggere e già ti si accappona la pelle per l’incredulità».
L’incredibile vicenda del questionario della vergogna sui disabili
La notizia del questionario è emersa in relazione alla sua somministrazione da parte del Comune di Nettuno (che l’ha immediatamente ritirato), salvo poi scoprire che lo stesso testo era stato distribuito in precedenza dal Comune di Roma. «È stato puntato il dito solo contro Zingaretti e Gualtieri, ma qui c’entra parecchio anche la sinistra toscana», ha chiarito Torselli, spiegando che «abbiamo scoperto infatti che il questionario è stato confezionato dalla Regione Toscana e il Lazio lo ha utilizzato». Ma «mentre a Roma hanno deciso prontamente di sospenderlo e l’assessore alle politiche sociali si è scusato, dalla Regione Toscana – ha chiarito l’esponente di FdI – non è arrivata neanche una parola».
Dalla Regione «non è arrivata neanche una parola»
«Vogliamo sapere se anche la nostra Regione – ha quindi detto Torselli – sta continuando a sottoporre il questionario ai familiari delle persone disabili e soprattutto chi è il responsabile di una scelta così vergognosa. Non crediamo che fosse a disposizione soltanto un questionario scientifico vecchio di oltre 30 anni per comprendere la qualità della vita dei caregiver».
Torselli: «Questa è la sinistra che vuole dare lezioni morali»
«I responsabili devono pagare. La sinistra – ha commentato – si sciacqua quotidianamente la bocca parlando di quanto sia impegnata per i disabili. Niente di più falso se ha costretto padri, madri, sorelle, fratelli a dover rispondere a domande del genere. Non deve più permettersi di dare lezioni di morale a nessuno. Presenteremo una interrogazione urgente in Consiglio regionale. Siamo curiosi di sapere come il presidente Giani, l’assessore Spinelli e il consigliere delegato per i diritti Melio spiegheranno questo ennesimo scandalo che ha portato la nostra Regione sulle prime pagine di tutta Italia. Speriamo, inoltre, che il questionario – ha concluso Torselli – venga ritirato quanto prima, ad oggi è ancora visibile sul sito della Società della Salute di Firenze, e che la Giunta Giani si scusi”.