La “squadra” dei Conservatori europei a Roma per aiutare il Terzo Settore a vincere: convegno di Ecr e Asi

24 Giu 2022 18:12 - di Adriana De Conto
Conservatori europei Terzo Settore

Una grande “squadra”, quella dei Conservatori europei, dà la mano ad Asi (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), per “vincere” la partita del Terzo Settore.  Si è aperto al  Centro Congressi Cavour a Roma il convegno dal tema “Terzo settore, motore di sviluppo per l’Europa”: organizzato dall’ECR Party (il Partito conservatore europeo presieduto da Giorgia Meloni), iniziativa fortemente voluta da Antonio Giordano, segretario nazionale di Ecr, che aprirà i lavori di sabato 25 giugno. Un’evento di cui c’era fortemente necessità e che proseguirà nei prossimi giorni presso l’Hotel Massimo d’Azeglio (Via Cavour, 18). Il Terzo Settore, ossia le associazioni, la rete del volontariato, si sono dimostrate i pilastri sui quali l’Italia e l’Europa  hanno affrontato in questi ultimi anni  la pandemia Covid-19 e da febbraio la guerra in Ucraina. In entrambe le emergenze abbiamo assistito ad un’attivazione esemplare del principio di sussidiarietà. Lo Stato, anzi gli Stati, a fronte delle loro oggettive difficoltà, hanno richiesto e incentivato la mobilitazione del privato sociale, dando priorità alla società civile organizzata. Come mettere in rete le varie realtà associative, potenziarle e risolvere le molte criticità che la riforma del Terzo Settore ha lasciato in sospeso: è questo l’obiettivo che Ecr Party e l’ Asi del senatore Claudio Barbaro vogliono sviscerare per “vincere” questa partita strategica.

Raffaele Fitto: “Sul Terzo Settore si è giocata la tenuta del Paese”

‘Terzo settore, motore di sviluppo per l’Europa’ è stato aperto dal “capitano” della squadra di Ecr,  Raffaele Fitto, presidente dei deputati al Parlamento europeo in videoconferenza. “I numeri parlano chiaro, sia a livello europeo che nazionale” sulla rilevanza del terzo settore. Che sta operando a vari livelli: “Siamo in una fase particolare, con i profughi che scappano dalla guerra in Ucraina, con il sistema che ha dimostrato grande capacità, come anche per la crisi del covid”. Il copresidente del gruppo Ecr- Fdi al Parlamento europeo ha evidenziato la cornice drammatica contemporanea nella quale il terzo settore “ha rappresentato un punto centrale di tenuta anche per il nostro Paese”, ha ricordato Fitto. “A livello europeo non facciamo solo un lavoro politico – ha spiegato – . E’ strategica la sinergia tra i diversi livelli, il lavoro capillare a livello di territorio, delle regioni, come visto per la pandemia e per la nostra sanità”.

“Terzo settore, motore di sviluppo per l’Europa”: il convegno

Il convegno  vedrà avvicendarsi numerosi speaker provenienti da diverse nazioni europee, tra cui Italia, Polonia, Romania, Lettonia. A prendere la parola saranno inoltre esponenti di forze politiche e orientamenti associativi e culturali diversi che si confronteranno  sabato “per trovare punti in comune sulle maggiori sfide e opportunità del terzo settore europeo”. Atteso anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, che dovrà spiegare il ritardo del governo Dragli sul Pnrr dal quale il Terzo Settore molti si attende. Emilio Minunzio, vicepresidente di Asi, in apertura ha sottolineato come anche durante gli Stati Generali la Protezione civile abbia fatto detto parole importanti sul mondo dell’associazionismo.

Bellucci (FdI): “Terzo Settore sempre ‘primo’, non ‘terzo'”

Pertanto è con felice intuizione che questo convegno è stato organizzato: per porre domande ed ottenere risposte sul futuro organizzativo, economico di un settore ancora dimenticato, per molti versi. “Il terzo settore, a partire dal nome, per tanti aspetti è terzo, in quanto ultimo”, ha sottolineato in un vibrante intervento Maria Teresa Bellucci, parlamentare  di Fdi e responsabile del dipartimento terzo settore del partito. “Spesso quindi ‘ultima ruota del carro’. Ma è il carro che porta aiuti sostegno, assistenza; che arriva nelle case degli anziani, che porta aiuti nei territori afflitti dalla guerra”. Bellucci ha fornuito un po’ di numeri: il Terzo Settore conta 5 milioni di volontari. Trenta milioni di italiani ricevono servizi indispensabili attraverso la rete di associazioni e di volontari.  “Il terzo settore è sempre sul campo, operativo. Spesso arriva prima delle istituzioni – ricorda -. Ha quindi capacità, allora, di essere primo, non terzo.

Alemanno: il documento programmatico

Gianni Alemanno, Responsabile di Asi, ha elaborato il documento programmatico che fa da cornice all’evento promosso da Ecr, andando alle radici culturali e sociali del Terzo Settore. “Valori come quelli di comunità e di identità, profondamente radicati nella cultura di destra, sono costitutivi del mondo dell’assiciazionismo e del volontariato”. “I conservatori europei – analizza Alemanno che interverrà  domani- vogliono essere in prima linea nell’aiutare il Terzo Settore a sviluppare tutte le sue potenzialità”. Che sono sociali ma anche economiche. Anzitutto occorre superare alcune criticità come “istituire per direttiva lo status giuridico di ‘ente europeo del terzo settore’ in ciascun stato membro. C’è poi lo scoglio del sistema fiscale agevolato “che adesso il governo italiano dovrà ottenere dalla Commissione europea”.

Le radici culturali del Terzo Settore

La riforma del Terzo settore può far sì che l’Italia – analizza Alemanno nel documento- diventi il lavoratorio di una legislazione dedicata al Terzo settore”. Tanti elementi su cui discutere anche sattraverso tqavole rotonde che si svolgeranno a latere del convegno. Sulle radici sociali e culturali del Terzo Settore interverranno due importanti punti di riferimento dell’economia sociale, come Giorgio Vittadini (Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà) e Stefano Zamagni (Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali), oltre che Vanessa Pallucchi portavoce del Forum del Terzo Settore e l’ex presidente dell’Arci Giampiero Rasimelli. Interverranno anche il direttore del Forum del Terzo Settore, Maurizio Mumolo, e il Direttore del competente del ministero del Lavoro, Alessandro Lombardi.

L’importanza del Terzo Settore per fronteggiare i disagi giovanili

Tra gli interventi (e le domande poste dal pubblico) tanti sono i riferimenti ai temi “valoriali” che il terzo settore può mettere in campo. Bellucci ricorda come la solidarietà e l’associazionismo possano prendere il posto di uno Stato troppo spesso assente. “In Italia il mondo del volontariato non nasce per un ricco che dona parte del suo patrimonio – ha sintetizzato l’esponente meloniana, responsabile del dipartimento ‘terzo settore’ del partito meloniano – ma è l’iniziativa di chi pensa che unirsi e stare insieme rende più sostenibili le fragilità, lo vediamo per i disabili e gli anziani”. Bellucci sottolinea l’importanza del terzo settore anche “per fronteggiare i disagi giovanili, potendo contribuire alla lotta alla dipendenza dalle droghe”.

Lepri (PD): la riforma ci colloca in testa alle nazioni europee

A centro del dibattito anche la riforma del settore, varata dal parlamento nel 2017. “La riforma colloca l’Italia dal punto di vista normativa in testa tra le nazioni europee, possiamo dare l’esempio per la lucidità della legge quadro e per i decreti successivi”, ha detto il deputato del Pd, Stefano Lepri. “La fase attuativa, per una materia complessa, ha bisogno di tempo, qualcuno critica per le lungaggini, ma abbiamo fatto quasi tre quarti dei decreti legislativi”.

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