Manovra, Alemanno (Asi): il governo risparmi al Terzo Settore la mannaia dell’obbligo dell’Iva

20 Dic 2021 10:59 - di Redazione
Asi Alemanno

Con l’introduzione dell‘obbligo di apertura della partita Iva dal 1° gennaio prossimo si rischia di infierire ulteriormente sul Terzo settore. E di infliggere il colpo di grazia a un mondo già penalizzato da limiti burocratici. Spese e oneri pragmatici, che minano ogni giorno di più le sue possibilità di sopravvivenza. Un comparto, quello in oggetto, che rappresenta un baluardo in difesa della coesione sociale di un Paese. Una realtà, più che mai in questo momento, martoriata e spaccata da una pandemia e dalle misure governative che ne conseguono. E allora, il responsabile del Terzo Settore dell’Asi (Associazioni Sportive Sociali Italiane), Gianni Alemanno, affida ad una nota l’esortazione politica rivolta al Parlamento affinché eluda l’ennesima spada di Damocle. Un’ulteriore incombenza che graverebbe su un settore cruciale. E in un momento in cui, dopo anni di attesa, una riforma organica dell’intero comparto sta per entrare in vigore.

Legge di Bilancio, Alemanno (Asi): il governo risparmi al Terzo Settore l’obbligo dell’Iva

«La legge di Bilancio – dichiara Alemanno nella nota – è l’ultima occasione per salvare tutto il mondo del Terzo Settore dall’obbligo di apertura della partita Iva dal 1° gennaio prossimo, introdotto con il Decreto fiscale. Come ha osservato lo stesso Forum del Terzo Settore, costringere anche gli enti non profit che non svolgono attività commerciale a dotarsi di una partita Iva, impone costi. Oneri organizzativi. E ulteriore burocrazia, per migliaia di piccole e piccolissime associazioni. Che sono la base della coesione sociale della nostra Nazione».

Sarebbe un colpo di grazia inferto a un comparto in procinto di una riforma organica

«Tutto questo – prosegue nella nota Alemanno – proprio nel momento in cui, con l’apertura del Registro unico del Terzo Settore, sta per entrare pienamente in vigore, dopo anni di attesa, la riforma organica di questo comparto. Per questo chiediamo con forza che la Legge di bilancio cancelli questa norma. E che il ministro del Lavoro Orlando apra un tavolo per sciogliere tutti i nodi irrisolti del regime fiscale del Terzo Settore. Dopo fiumi di retorica a favore del volontariato e dell’associazionismo lanciati da tutti i vertici istituzionali, questa è una prova concreta per comprendere da che parte stanno le forze politiche e il Governo Draghi».

Dibattito e emendamenti: «Non ci sono alibi per non agire»

«Fino ad ora – sottolinea in conclusione Alemanno – solo l’opposizione di Fratelli d’Italia, attraverso il senatore Claudio Barbaro e l’onorevole Maria Teresa Bellucci, hanno preso chiaramente posizione per cancellare l’obbligo delle partite Iva per tute le associazioni». E infine: «In Senato sono stati presentati degli emendamenti in merito da parte di Fratelli d’Italia (primo firmatario Barbaro) e da parte del Pd. Quindi non ci sono alibi per non agire».

 

 

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *