Questionario choc per i familiari di persone disabili: “Ti vergogni di lui?”. Bufera sul Campidoglio
“Ti vergogni di accudire un disabile?”. Si trova anche una domanda in questi termini nel questionario che il Campidoglio e altri comuni del Lazio hanno inviato in questi giorni ad alcune famiglie. Sarebbe dovuto essere, in origine, un’iniziativa di sostegno alle famiglie con componenti disabili, ma il questionario riservato a chi accudisce un malato con handicap è diventato il questionario della vergogna.
Ritirato il questionario ai caregiver dei disabili
Il Comune di Roma, il Comune di Nettuno (che ha innescato il casus belli) e altri comuni laziali hanno inviato un modulo ai caregiver per accedere ai servizi. Il test della vergogna è stato allegato al modello Isee. Le domande erano dirette ai caregiver , cioè ai familiari che occupano un ruolo informale di cura, supporto e di vicinanza e che sono partecipi dell’esperienza di malattia del malato. Padri e madri sono stati invitati a fare una valutazione da uno a quattro. Ma quali sono appunto queste domande? Ecco alcune: “Mi sento in imbarazzo a causa del comportamento del mio familiare? Mi vergogno di lui? Provo del risentimento nei suoi confronti? Non mi sento a mio agio quando ho amici in casa? Mi arrabbio per le mie reazioni nei suoi riguardi? E ancora: ” Sento che sto perdendo vita? E infine la domanda che più ha fatto indignare: “Mi sarei aspettato qualcosa di diverso a questo punto della vita?
Colosimo (FdI): “Abbiamo denunciato un mese fa questa vergogna del Comune di Roma”
Ora gli ufffici comunali di Roma cercano di porre rimedio ritirando il questionario. Cosa che ha fatto in queste ore anche il Comune di Nettuno. Singolare, tuttavia, che a innescare la polemica sui giornali non sia stato il questionario inviato dalla giunta Gualtieri, ma lo stesso inviato dal Comune di Nettuno (guardacaso guidato dal centrodestra). Verrebbe da pensare a un’informazione strabica, distratta quando le castronerie sono compiute da amministrazioni di sinistra.
Lo ha spiegato bene il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo. «Comprendiamo e condividiamo lo sdegno per il questionario presentato dal Comune di Nettuno, ma ricordiamo che oltre un mese fa, insieme ad alcune associazioni, abbiamo denunciato lo stesso scempio compiuto da Roma Capitale. Infatti l’amministrazione capitolina ha presentato la stessa scheda, probabilmente a seguito della richiesta di informazioni delle linee guida regionali per il riconoscimento del caregiver famigliare, in cui tra le cose si cerca di capire quanto siano stressati i caregiver e non come sostenerli. Le domande che non solo a nostro avviso sono illegittime non si capisce a cosa servano, ma offendono la dignità delle persone che fanno la cosa più bella del mondo, cioè si prendono cura dei propri cari, praticamente sempre supplendo alla mancanza delle istituzioni».
Anche il ministro per le Disabilità, la leghista Erika Stefani, esultando per la sospensione del questionario, ha definito «tali strumenti obsoleti, antecedenti alla Convenzione Onu del 2006 e quindi all’evoluzione che ha interessato la società in questi anni», augurandosi per il futuro che le amministrazioni comunali «provvedano ad adottare questionari più attuali»