Di Battista annuncia il trasloco da Roma Nord a Mosca: “Farò i reportage dalla Russia per il Fatto” (video)

17 Giu 2022 13:54 - di Vittorio Giovenale
Di Battista Russia

Alessandro Di Battista, ribattezzato come il “Che Guevara di Roma Nord”, non sfugge al richiamo della foresta comunista e andrà in Russia per un reportage, un libro e una corrispondenza con il Fatto quotidiano. Lo ha annunciato l’ormai ex esponente del M5s, già protagonista di un lungo viaggio in America Latina.

“Nelle prossime ore andrò in Russia. Scriverò reportage per Il Fatto Quotidiano e girerò un documentario per TvLoft. È ciò che amo fare e, oltretutto, credo sia utile conoscere quel che pensano ‘dall’altra parte’. Vi aggiornerò”. Con queste parole su Facebook Alessandro Di Battista ha annunciato la decisione in un video.

Di Battista dice che ha già avvertito i Servizi del suo viaggio in Russia

“I primi di aprile, dopo poco più di un mese dallo scoppio della guerra, ascoltando l’ottimo corrispondete Rai Marc Innaro parlare a Carta Bianca, ho pensato che fosse davvero interessante comprendere quel che i russi (in particolare coloro che vivono al di fuori delle grandi metropoli) pensano del conflitto, dell’Europa, delle sanzioni, di Putin, dell’avvicinamento alla Cina. Dunque – spiega l’ex esponente M5S – ho iniziato a pianificare un viaggio nella Russia più profonda. Prima di richiedere il visto ho avvertito l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica e dopo averlo ottenuto l’Ambasciatore italiano a Mosca”.

Quando Dibba disse il giorno prima dell’invasione dell’Ucraina: “Conosco Putin, non la invaderà mai”

Ad Alessandro Di Battista sicuramente un viaggio in quei territori farà bene per aggiornare la sua posizione. È rimasta memorabile la sua previsione del 22 febbraio 2022, a poche ore dallo scoppio della guerra. “La Russia non sta invadendo l’Ucraina – aveva sentenziato Dibba su Facebook – Poi, per carità, tutto può accadere ma credo che Putin (e non solo) tutto voglia fuorché una guerra. Oltretutto se per le truppe russe invadere l’Ucraina potrebbe esser semplice, controllare un territorio vasto e in gran parte ostile ai russi è un’operazione impossibile. Ieri la Russia, in una fase di stallo dei negoziati, si è limitata a formalizzare l’esistenza (dunque riconoscere) di due repubbliche separatiste e russofone: la Repubblica Popolare di Doneck e quella di Lugansk. Si tratta di territori che la Russia controlla politicamente e militarmente da otto anni. Nulla di nuovo dunque e, per adesso, nulla di particolarmente preoccupante (posto che in tali contesti la situazione può sempre precipitare velocemente)”. Il giorno dopo la Russia ha invaso l’Ucraina.

 

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