Anche a Roma la piaga delle baby gang: 15enne africano accoltellato in centro da un coetaneo

14 Giu 2022 18:46 - di Eleonora Guerra
15enne accoltellato roma

Ci sarebbe il fenomeno delle baby gang dietro il caso di un 15enne accoltellato nella prima serata di ieri, a Roma, nel centralissimo quartiere Prati. Il ragazzino, di origine capoverdiana, è stato ferito a un braccio da un giovane poco più grande, anche lui capoverdiano, al termine di una lite che gli inquirenti definiscono «per futili motivi». Forse un cappellino conteso. Il ragazzo ferito è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Bambin Gesù, secondo i primi referti medici non sarebbe stato colpito a organi vitali, ma le sue condizioni sono apparse comunque critiche. L’aggressore, un 16enne, è stato fermato dopo che si era allontanato con gli amici. Sarà denunciato per lesioni gravi.

L’ombra delle baby gang sul caso del 15enne accoltellato a Roma

Secondo quanto ricostruito, il ragazzino ferito era in giro con alcuni compagni di classe quando ha incontrato il gruppo formato da ragazzi poco più grandi. Non è chiaro come sia iniziata la lite, mentre ciò che è certo è che è avvenuta in una parte della città, viale Giulio Cesare, nei pressi della fermata Lepanto della metropolitana, che – scrive Il Messaggero – figura «tra i passaggi obbligati delle bande di ragazzini che si muovono in branco per la città».

Il ragazzino ha riportato una ferita profonda a un braccio e una alla gamba. Testimoni hanno raccontato di averlo visto a terra, coperto di sangue e incapace anche di stare seduto. Soccorso dai passanti, l’adolescente, che a breve compirà 15 anni e che proprio nella mattinata aveva sostenuto la prova di matematica per l’esame di terza media, è stato poi trasportato all’ospedale pediatrico del Gianicolo.

Le faide tra ragazzini all’attenzione della Prefettura

Gli agenti del commissariato Prati e della Squadra Mobile hanno ascoltato chi era presente sul posto, specie i compagni di classe che erano con lui. «Nel mirino degli inquirenti le faide tra gruppi di ragazzi, una piaga – si legge sul Messaggero – che sta subendo una escalation preoccupante tanto che il prefetto di Roma, a fine marzo, aveva chiesto alle forze dell’ordine una sorta di mappatura del territorio con le zone più a rischio».

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