Russia, la minaccia di Lavrov: «Stop a un mondo dominato dagli Usa e dai suoi alleati»

11 Mag 2022 16:03 - di Giorgia Castelli
Lavrov

Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri russo, che continua a chiamare la guerra in Ucraina “operazione militare”, ne ha per tutti: attacca l’Occidente, l’Onu e gli Stati Uniti. «Ci auguriamo e ci aspettiamo – ha detto in una conferenza stampa a seguito dei colloqui con il ministro degli Esteri dell’Oman Badr Bin Hamad Al-Busaidi – che il completamento della nostra operazione militare, dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi fissati nel suo quadro, aiuterà a fermare i tentativi dell’Occidente di minare il diritto internazionale, ignorare e violare gravemente i principi della Carta delle Nazioni Unite, compreso il principio dell’uguaglianza sovrana degli Stati». E poi ancora: «E costringerà l’Occidente a smettere di promuovere il cosiddetto mondo unipolare dominato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati». Lo riporta la Tass. Dopo il suo arrivo a Muscat, il ministro degli Esteri russo, ha spiegato di aver informato nei dettagli gli interlocutori dell’Oman sugli sviluppi in Ucraina e «la frattura geopolitica che riguarda questa situazione».

Lavrov, le critiche all’Onu

Poi in conferenza stampa un altro attacco, secondo quanto riporta l’Interfax. «Il Segretariato delle Nazioni Unite – ha detto – ha perso l’occasione di raggiungere una soluzione politica della crisi ucraina, ignorando il mancato rispetto degli accordi di Minsk da parte di Kiev». E poi ancora. «Parlando di un ruolo più ampio di quello strettamente umanitario che le Nazioni Unite avrebbero potuto svolgere, con mio profondo rammarico, il Segretariato delle Nazioni Unite, compreso il segretario generale, hanno perso l’occasione di raggiungere una soluzione politica a causa dell’assoluta mancanza di reazione allo sfacciato sabotaggio della risoluzione 2022 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha approvato gli accordi di Minsk, da parte del regime di Kiev per i lunghi sette anni».

La denuncia contro Kiev

Il ministro degli Esteri russo, come riporta Repubblica.it, ha denunciato Kiev, accusandola di rifiutare la cooperazione che faciliterebbe la partenza delle navi cariche di grano e cereali attualmente bloccate nei porti. Citato dall’agenzia di stampa russa Interfax, ha poi aggiunto che l’Ucraina ha piazzato delle mine nei porti dove si trovano le navi cariche di grano, impedendo di salpare. «Le nostre azioni non hanno in alcun modo influenzato e non possono influenzare i problemi» di sicurezza alimentare «che sono stati creati esclusivamente da divieti, sanzioni illegali imposte dai Paesi occidentali». Le autorità di Kiev, ha aggiunto, non lasciano partire decine di navi con prodotti alimentari dai loro porti.

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