Mosca disonora i suoi morti: cadaveri di soldati in strada a Kharkiv. Migliaia i corpi sui treni-frigo

11 Mag 2022 9:12 - di Lorenza Mariani
cadaveri soldati russi

Le immagini di Putin sulla Piazza Rossa sono state sezionate al microscopio. Le parole del suo discorso passate al setaccio: ma oggi, alla luce delle ultime notizie che arrivano dal fronte ucraino, mettono a fuoco – sempre di più – l’immagine di un capo di Stato che, al di là di orazioni e commemorazioni, di sicuro non rende omaggio nei fatti ai militari di ieri e a quelli impegnati nella guerra in corso oggi. L’ultima conferma, allora, arriva dal fronte ucraino. Da Kharkiv, in particolare, dove i soldati di Kiev hanno trovato decine di cadaveri di commilitoni russi abbandonati sul campo di battaglia e nelle case dei villaggi liberati dall’esercito di Zelensky.

Mosca abbandona i cadaveri dei soldati in strada e nelle discariche a Kharkiv

Un oltraggio a quel codice deontologico che persino la guerra impone. Uno sfregio di cui dà conto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Sinegubov. Il quale, riferisce e conferma anche Ukrinform, ha dichiarato: «Troviamo i loro corpi per le strade, nelle case, non sono stati nemmeno sepolti, li hanno lasciati nelle discariche. Quando si ritirano, non prendono i corpi dei loro soldati. Ciò testimonia ancora una volta la loro etica, i principi e le regole di guerra». E quei cadaveri in decomposizione a cielo aperto gridano un orrore a tutto campo che abbatte anche l’ultima barriera dell’oltraggio a qualunque forma di umanità.

Non solo cadaveri in strade e discariche: anche sui treni frigo migliaia di corpi di soldati

E non è ancora tutto. Perché dalla polveriera ucraina non arrivano solo le notizie dei soldati russi abbandonati in strada. A questa immagine che sposta ancora di più l’asticella dello scempio di una guerra senza tetto né legge, si aggiunge anche la notizia di «migliaia di soldati morti ammucchiati in sacchi su treni frigorifero». La denuncia, in questo caso, si deve ad Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Interni ucraino, il quale in un commento che al danno aggiunge anche la beffa, ha sottolineato: «I russi si rifiutano di prenderli. Così l’Ucraina potrebbe anche doverli seppellire a spese proprie»… E così, prima trascinati in una guerra non voluta. Ora costretti a dare fondo a riserve di pietas, che immaginiamo decisamente esaurite, per dare dignità a quel che resta di chi ha combattuto fino a morire per distruggerli…

Mosca elude a forza la conta delle sue vittime di guerra

A fronte di tuto ciò, si apprende che russi avrebbero anche classificato molti dei loro caduti come “dispersi”. Un modo cinico e sbrigativo per ridimensionare il numero dei morti e giustificare lo scempio dell’abbandono di molti dei loro uomini. Mezzi, pratiche disumane che ricordano molto da vicino quanto denunciato nelle prime settimane di guerra sul ricorso delle autorità militari sul campo ucraino a forni crematori mobili fatti arrivare appositamente dalla Crimea per bruciare e nascondere i caduti dopo le battaglie più cruente a Mariupol. Caduti di cui, non a caso, è in corso da subito anche una guerra di numeri.

Soldati morti in guerra: i conti del bollettino di Mosca non tornano

Come riferisce il Tgcom24 in queste ore, non a caso, «secondo lo Stato maggiore ucraino, i soldati russi uccisi sono circa 26mila, tra cui almeno 317 alti ufficiali, di cui molti maggiori e colonnelli e una dozzina di generali. Anche per le intelligence occidentali, a partire da quella britannica, l’effettivo bilancio di vittime tra le truppe di Mosca è più alto di quello ammesso, con circa 15mila caduti. A Mosca a partire dai necrologi pubblicati sui giornali e sul web, un gruppo di attivisti russi afferma di aver identificato almeno 2.067 soldati morti in battaglia».

Un bilancio dell’orrore congelato dall’inizio

Quale che siano le cifre, comunque, rimpatriare quei cadaveri per Mosca significa anche ammetterne ufficialmente la morte in battaglia. E aggiornare un bilancio che la Russia, dall’inizio del conflitto, attesta sulla perdita di “soli” 1.351 militari. Corpi considerati e trattati come prove di un orrore che da oltre due mesi si continua a rinnegare e a perpetrare.

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