Generazione Putin, dalla culla alla bara: sono i giovani soldati russi spediti a morire nel Vietnam ucraino

2 Apr 2022 16:45 - di Lorenza Mariani
soldati russi

Dalla culla alla bara, in nome di un solo leader conosciuto in Russia, fin dalla loro nascita: Vladimir Putin. Sono i soldati russi, 20enni inesperti, impreparati e chiamati ad affrontare una guerra a tutto campo con mezzi non ammodernati. Sono giovani, giovanissimi. Alcuni di leva, e tutti scaraventati in trincea senza addestramento. Ragazzini che hanno imparato a malapena a difendersi dal nonnismo dei graduati in caserma. Sono loro i giovani soldati russi mandati al macello in Ucraina. Quelli che provengono dai centri più sperduti della Russia, e mandati da Mosca a rimpinguare le fila dell’Armata della Federazione: le forze russe impantanate nel Vietnam ucraino. E sono loro i primi a morire…

Generazione Putin, ecco chi sono i soldati ventenni mandati a morire nel Vietnam ucraino

È la cosiddetta “Generazione Putin“, come ci raccontano un esaustivo e dettagliato servizio del Corriere della sera e i media britannici. Che riferiscono informazioni e testimonianze raccolte nelle città d’origine di questi soldati ventenni in arrivo dalla Siberia. Dalle valli ai piedi degli Urali. O dal confine con la Mongolia. Paesi sperduti nel gelo, lontani dalla mondanità e dall’opulenza di Mosca e San Pietroburgo: paesi ai quali torneranno in bare avvolte in una bandiera. Anzi, forse neppure quelle, stando alle voci dei treni che trasportano in gran segreto urne e spoglie da riportare in patria in gran segreto e con funerali ancora da celebrare per non dare conto delle perdite russe sul campo di battaglia ucraino. O alle indiscrezioni sui corpi recuperati, finiti in parte negli obitori bielorussi per non creare troppo allarme in patria.

Ragazzini che arrivano dalle aree più sperdute della Russia: dagli Urali alla Siberia

Sono, come raccontano le fonti citate, David Arutyunyan, da Kyakhta, a sud del lago Bajkal: nato l’8 marzo 2003 e morto nella regione del Donbass, colpito da una scheggia. Sono i soldati caduti coi loro commilitoni – molti di loro devono ancora essere identificati – che prestavano servizio a Pskov: il quartier generale dei paracadutisti d’élite russi. E il cui convoglio è stato colpito dall’artiglieria ucraina. Allora, sono Yegor PochkaenkoIlya KubikKhusinbai MasharipovAnatoly TorsunovDenis Fesenko. E tutti quelli che, come loro, sono stati buttati nella mischia a fare, come denunciava un comitato di madri russe qualche settimana fa, da carne da cannone in uno scontro di cui hanno a malapena contezza, e che il loro presidente ha etichettato come semplice «operazione militare speciale»…

I soldati russi: giovani manovali, studenti, militari di leva scaraventati in trincea

Uomini in erba e soldati esordienti come Pochkaenko, spedito nella polveriera ucraina dalla Russia orientale, morto il giorno prima del suo diciannovesimo compleanno, all’inizio delle ostilità. O come Yegor Melnikov, 18enne di Belogorsk, nella regione dell’Amur, caduto sul campo il 24 febbraio: il primo giorno di questa cruenta invasione russa in Ucraina. Solo il giorno dopo avrebbe compiuto 19 anni… E ancora. Sono Ilya Kubik, diventato maggiorenne dopo la leva che, riferisce anche il Tgcom24, «aveva firmato come soldato a contratto». Un contratto ripagato con la vita: è morto in guerra ed è stato sepolto il 23 marzo nella sua città natale di Bratsk, in Siberia. Stessa sorte, ma destinazione diversa per Khusinbai Masharipov, 19enne le cui spoglie sono tornate nel villaggio natale di Safakulev.

Soldati russi 20enni: nati quando l’idea di una Russia democratica e liberale era già al tramonto

Ex saldatori, studenti, manovali. E rimpinguano un drammatico elenco con decine e decine di nomi che emergono man mano che i corpi tornano a casa e i genitori organizzano i funerali. Sono i giovani della Generazione Putin, quelli tra i quali il più anziano dei caduti in guerra nati all’inizio del primo mandato presidenziale di Putin, aveva appena 21 anni:  Zorigto Khotsaev, dalla Buriazia. Ma, soprattutto, sono i ragazzi nati quando l’idea di una Russia democratica e liberale, sorta sulle ceneri dell’Unione Sovietica, era già al tramonto…

 

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