Mafia, la cena con porchetta finisce col blitz della GdF: un banchetto per intimidire vittime e sodali

30 Mag 2022 10:12 - di Giulia Melodia
cena con porchetta

Mafia, gli uomini della Guardia di finanza mettono fine alla cena con porchetta organizzata da una coppia di fratelli in affari. È uno dei retroscena del blitz che all’alba di oggi ha svelato presunte “interferenze” di due fratelli imprenditori sulle aziende loro confiscate, a seguito di procedimento di prevenzione. Un momento “conviviale” che i due uomini d’affare attivi nel settore agricolo dell’Ennese – e tra i destinatari delle 12 misure cautelari eseguite dall’alba dai finanziari del Comando provinciale di Caltanissetta – avevano organizzato in una delle imprese sottoposte ad amministrazione giudiziaria. Un banchetto “di lavoro”, con la porchetta piatto forte del menù…

Mafia, la cena con porchetta finisce in caserma

Un evento, la cena, che – spiegano adesso gli investigatori delle Fiamme Gialle che hanno guastato la festa ai boss – assume un «alto valore simbolico. Una dimostrazione di forza, che avrebbe accresciuto il loro prestigio di fronte agli intervenuti». Inoltre, uno dei due fratelli, attraverso l’intermediazione di altri fiancheggiatori – uno dei quali affiliato a Cosa nostra –. E operanti nella provincia di Messina, avrebbe preteso, con modalità estorsive, la restituzione di un autocarro aziendale. Un mezzo divenuto motivo del contendere, che un privato aveva legittimamente e “incautamente” acquistato dall’amministrazione giudiziaria.

Un banchetto inaugurale di nuove strategie

Ma la restituzione di un autocarro aziendale è solo il pretesto. O meglio: la punta dell’iceberg. Da quanto sembrano indicare le indagini culminate nel blitz odierno, infatti, il “casus belli” – che ha motivato la reunion della cena a base di porchetta – ha fatto emergere una vera e propria rete di presunti “sodali” e “fiancheggiatori”, con ramificazioni nelle province di Enna, Catania e Messina. Presenze strategiche al servizio dei due imprenditori agricoli, che avrebbero agevolato l’interferenza dei fratelli nelle quotidiane attività aziendali delle imprese confiscate. Un banchetto “inaugurale”, insomma, quello con la porchetta interrotto dall’arrivo dei finanzieri, che nelle intenzioni degli ospiti avrebbe dovuto solennizzare tra brindisi e porchetta, il lancio di nuove tattiche e progetti mirati…

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