Stoltenberg (Nato) è pessimista: «Ci aspettiamo una grande offensiva dei russi nel Donbass»
«Ci aspettiamo una grande offensiva russa e una grande battaglia nel Donbass». Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a Bruxelles. Se la guerra in Ucraina durerà a lungo, anzitutto «il rischio riguarda il popolo ucraino», che dovrà subire «più morte e distruzione», ma «finché la guerra continua ci sarà il rischio di un’escalation» del conflitto oltre i confini ucraini, escalation che la Nato lavora per “prevenire”. Nella ministeriale Esteri della Nato «abbiamo concordato di aumentare la cooperazione con gli alleati dell’Asia Pacifico», perché la crisi ucraina “ha ramificazioni globali”, e che «dobbiamo rafforzare ulteriormente il nostro sostegno all’Ucraina», che deve fronteggiare «l’invasione russa».
Stoltenberg: nuovo Strategic Concept della Nato
Il nuovo Strategic Concept della Nato, discusso oggi dai ministri degli Esteri, «verrà finalizzato al summit di Madrid in giugno. Sarà la roadmap per il continuo adattamento dell’Alleanza al mondo più competitivo e pericoloso in cui viviamo». Gli alleati «hanno anche approvato lo statuto del nostro Defence Innovation Accelerator, Diana, una rete di 60 siti per l’innovazione in Nordamerica e in Europa», conclude.
Kuleba: «Aumentare il supporto per l’Ucraina»
A margine della ministeriale Nato è intervenuto anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Il patto con gli alleati è «ci date tutto quello che ci serve e noi combatteremo per la nostra e la vostra sicurezza, in modo che Vladimir Putin non abbia chance di testare l’articolo 5» del trattato dell’Atlantico del Nord, che prevede la mutua difesa tra gli alleati Nato. Tra gli alleati, ha sottolineato, c’è la «crescente comprensione del fatto che l’Ucraina combatte anche per loro» e tra i Paesi del fianco est del fatto che «il supporto per l’Ucraina deve essere aumentato».
«Le armi servono alla causa della pace»
«L’esercito ucraino e l’intera nazione ucraina – ha continuato Kuleba – ha dimostrato che sappiamo combattere. Sappiamo come vincere, ma senza forniture sufficienti delle armi che abbiamo richiesto, queste vittorie saranno accompagnate da sacrifici enormi. Più armi arrivano e prima arrivano, più vite umane verranno salvate. Chiedo agli alleati di mettere da parte le esitazioni a fornire all’Ucraina quello che ci serve, perché per quanto possa sembrare bizzarro – ha concluso – le armi servono alla causa della pace».