Guerra di parole all’Onu, scontro Usa-Russia. E la Cina chiede un’indagine indipendente su Bucha

5 Apr 2022 20:52 - di Fortunata Cerri
Onu

Nella giornata in cui il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha parlato all’Onu va di scena lo scontro tra Usa e Russia. «La Russia non dovrebbe avere una posizione di autorità in un organismo il suo obiettivo è promuovere il rispetto dei diritti umani». L’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, ha ribadito la richiesta di sospensione dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu della Russia che, secondo la valutazione di Washington, ha commesso crimini di guerra in Ucraina.

Onu, gli Usa: la Russia “compromette” la credibilità del Consiglio

La partecipazione della Russia “compromette” la credibilità del Consiglio dopo che questa ha avviato «una guerra non provocata ed una crisi umanitaria», ha aggiunto la diplomatica statunitense. «Noi siamo al fianco del popolo ucraino mentre voi fronteggiare questo brutale attacco alla vostra sovranità, democrazia e libertà».

Onu, l’ambasciatore russo: «Tutte menzogne»

L’ambasciatore russo all’Onu, Vassili Nebenzia, dal canto ha denunciato, nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza Onu, quelle che definisce “le menzogne” sulle atrocità di cui sono accusati i russi a Bucha. «I cadaveri non sembrano cadaveri che sono rimasti lì per molti giorni», ha detto il diplomatico russo, ripetendo un argomento più volte usato in questi giorni da Mosca per negare l’accusa di aver torturato ed ucciso civili. «Durante il periodo in cui la città era sotto il controllo delle truppe russe, nessun pacifico residente locale ha subito azioni violente. La gente si muoveva con calma per la città e usava le comunicazioni cellulari», ha affermato ancora l’ambasciatore russo, sostenendo anche che «le uscite dalla città non erano state bloccate».

«Le forze armate russe si sono ritirate da Bucha il 30 marzo»

E poi ancora. «Tutte le unità delle forze armate russe si sono completamente ritirate da Bucha come gesto di buona volontà il 30 marzo, il giorno dopo il round di colloqui faccia a faccia tra Russia e Ucraina in Turchia», ha spiegato, secondo quanto riporta la Tass. «Vorrei rivolgermi ai nostri colleghi occidentali – ha aggiunto nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza – Capiamo perfettamente quello che state facendo, giocando la carta ucraina e intensificando ogni giorno un’isterica campagna di propaganda anti-russa». La Russia dopo Bucha si aspetta «nuove vili provocazioni, nuovi tentativi di denigrare i soldati russi, di presentarli come sadici, assassini e stupratori».

«Siamo entrati in Donbass per portare la pace»

Riguardo poi all’invasione dell’Ucraina, ha detto che «non siamo entrati in Donbass per desiderio di terre, ma per portare la pace». Secondo l’ambasciatore, la Russia ha proceduto all’evacuazione di “600mila persone” dall’Ucraina che non sono partite «contro la loro volontà o rapite» come sostiene l’Occidente. Nebenzia, nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza,ha affermato che «non siamo entrati in Ucraina per conquistare territori».

Onu, la posizione della Cina

L’inviato della Cina al Consiglio di sicurezza dell’Onu, Zhang Jun, come si legge sul sito dell’Ansa.it, non ha condannato la Russia per gli orrori di Bucha ma ha chiesto un’indagine indipendente. Zhang ha detto che «le immagini da Bucha sono inquietanti ma i fatti devono essere stabiliti da un’indagine indipendente. Le questioni umanitarie non devono essere strumentalizzate».

Nel suo discorso, scrive l’Adnkronos, il rappresentante della Cina, che lo scorso 24 marzo ha votato a favore di una risoluzione sul conflitto presentata dalla Russia e bocciata dal Consiglio, ha ribadito la contrarietà di Pechino alle sanzioni come via per soluzione della crisi, chiedendo a Usa, Nato e Ue di impegnarsi per un dialogo con la Russia.

 

 

 

 

 

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