Bucha, le prove dei servizi tedeschi. L’esercito russo doveva interrogare i civili e poi ucciderli
Bucha, massacro vero. E’ sempre più difficile parlare di messinscena. Dopo i filmati e le foto satellitari e foto ora si aggiungono le intercettazioni radiofoniche captate dall’intelligence estera tedesca BND. In esse i soldati di Mosca parlano delle atrocità perpetrate. E’ stato il tedesco Spiegel a pubblicare la notizia.
La rivelazione del giornale tedesco Spiegel
Il materiale dimostrerebbe anche che membri delle truppe mercenarie russe ‘Wagner’ erano significativamente coinvolti nelle atrocità. Come suggerisce Spiegel, le intercettazioni proverebbero che le uccisioni di civili non sono episodi isolati ma rappresentano un metodo abituale dell’esercito russo.
I messaggi tra vertici dell’esercito e i soldati
La conferma del Washington Post
La notizia è confermata dal Washington Post, che in un articolo riferisce che in due diverse comunicazioni, intercettate dall’intelligence tedesca, i soldati russi discutano degli interrogatori sia dei militari che dei civili ucraini e di come questi vengano poi giustiziati.
Le intercettazioni sono state confermate al Post da tre diverse fonti a conoscenza dei rapporti e contraddicono quanto affermato dai russi riguardo ai massacri dei civili, compreso quello di Bucha, che secondo Mosca sarebbero stati compiuti dopo il ritiro delle proprie truppe.
La conversazione tra un miliziano russo e la compagna
Per la compagna è una novità: «Al telegiornale non spiegano che i nostri vengono fatti prigionieri». Ma lui rivela che «stiamo subendo enormi perdite». E alla preoccupazione della donna: «Stai colpendo civili?», la risposta del soldato è carica d’odio. «Sì. Abbiamo cacciati fuori i civili, adesso stiamo nelle loro case».