Addio a Jean-Paul Fitoussi, l’economista francese che amava l’Italia. Criticò severamente Macron

15 Apr 2022 12:29 - di Adriana De Conto
Fitoussi

E’ scomparso  all’età di 79 anni, Jean – Paul Fitoussi, l’economista francese critico dell’austerità e della rigidità delle politiche di bilancio. Amava molto l’Italia. Nato a La Goulette, in Tunisia, il 19 agosto 1942, era professore emerito presso l’Institut d’Etudes Politiques di Parigi (SciencesPo); e professore all’Università di Roma Luiss. Era anche membro del Centre for Capitalism and Society della Columbia University. Ha  presieduto con Joseph Stiglitz e Amartya Sen la Commissione per valutare le dimensioni del progresso e del benessere sociale dal 2007 al 2009.

Chi era Fitoussi, l’economista critico di Macron

E’ stato, dal gennaio 2013, co-presidente con Joseph Stiglitz e Martine Durand del gruppo di esperti sulla misurazione della performance economica e del processo sociale. Dal 1990 al 1993 ha contribuito alla creazione e allo sviluppo della Bers. Dal 1997 al 2012 è stato membro del Consiglio dei Consiglieri Economici del Primo Ministro francese (Cae). Dal 1990 al 2010 è stato Presidente dell’Ofce, il centro di ricerca economica di Sciences-Po. Un curriculum d’eccezione per uno studioso che amava molto il nostro Paese e era, tra l’altro,  Commendatore al merito della Repubblica Italiana.

L’amore per l’Italia

Del periodo trascorso a Firenze, all’Istituto di Studi Europei di Fiesole, diceva che era stato “uno dei più belli della sua vita”. Fitoussi era molto apprezzato in Italia. La fiducia nell’Europa federale e solidale, la critica alle politiche di bilancio basate su parametri rigidi, il sostegno alle misure espansive  come motore per la crescita e strumento anti-disuguaglianze, l’analisi mai banale della crisi delle democrazie liberali. tutto ciò ne aveva fatto una voce ascoltata. Spesso ha criticato la politica economica francese. Proprio di pochi giorni fa la sia intervista al Giornale  in cui “bastonava” Macron. Al quale imputava di non avere fatto campagna elettorale: «sarebbe stato fischiato nei territori, perché li ha abbandonati».  «Si può dire che ha sbagliato tutto», spiegava in quel colloquio, a partire dallo smantellamento dello stato sociale.

“I disastri di Macron”

“Nel 2018 – aggiungeva Fotoussi-  ha fatto una riforma ultra-liberale della Snfc, il sistema delle ferrovie, mettendo quasi tutti i francesi contro di lui», ha ricordato Fitoussi, intervistato dal Giornale. C’è stata poi la riforma delle pensioni, portata avanti senza confronto, e rinviata solo per via del Covid, ma in un contesto in cui «da cinque anni almeno, ogni anno le pensioni si abbassano. E con l’inflazione al 5% sarà ancora più terribile». Fitoussi entrava nel merito della politica economica della Francia elencando tutti i “disastri” di Macron. All’economista è giunto il cordoglio del mondo politico.

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