Ucraina, oltre 7mila bambini e ragazzi accolti nelle scuole italiane. Il trend è in costante aumento
Hanno superato la soglia dei settemila i bambini e i ragazzi ucraini accolti nelle scuole italiane. Un numero destinato a crescere velocemente. Visto che, come ha sottolineato il ministro Bianchi, il loro numero cresce di 180-200 al giorno. A ieri, secondo dati del Ministero dell’Istruzione gli studenti provenienti dall’Ucraina accolti nelle nostre scuole sono in totale 7.632. In particolare sono 1.362 nella scuola dell’Infanzia, 3.806 nella Primaria, 1.890 nella Secondaria di I grado e 574 nella Secondaria di II grado.
Oltre 7000 bambini ucraini nelle scuole italiane
Tra le regioni con la percentuale più alta, al primo posto si trova la Lombardia con il 23% (1.741 minori ucraini accolti). Seguita dall’Emilia-Romagna al 12% con 919 studenti, la Campania con l’11% (853) e il Piemonte con il 9% (695). Già da inizio marzo il ministero dell’Istruzione ha sottolineato quanto l’Italia sia in prima linea nell’operazione. “Assicurare accoglienza umanitaria a coloro che fuggono dai territori coinvolti dalla guerra. Essendo in rapidissima crescita – si legge in una nota ufficiale – i minori in età scolare costretti a sospendere” la consueta vita quotidiana e a lasciare la terra d’origine, per fuggire ed iniziare un incerto viaggio”.
In pole position l’assistenza psicologica
Le principali necessità cui mira il Ministero dell’Istruzione sono. Assicurare agli studenti il “proseguimento del percorso educativo e formativo”. Anche nell’ottica di “ritrovare condizioni minime di normalità”. Fornire adeguato supporto ed assistenza psicologica. Alla luce delle possibili ricadute traumatiche, soprattutto sui più piccoli, derivanti dalla “gravità e repentinità degli eventi occorsi”. Per questo scopo le risorse destinate per l’assistenza psicologica legata alla pandemia potranno essere impiegate per fornire supporto anche agli studenti e alle famiglie ucraini.
Il ruolo strategico degli operatori culturali
E ancora, prevedere che il personale scolastico venga assistito da “mediatori linguistici e culturali. Che favoriscano l’interazione e la comunicazione interpersonale”. La non comprensione della lingua, infatti, costituisce un’enorme difficoltà ai fini della efficiente estrinsecazione dell’azione educativa. In particolare nella fase di accoglienza e socializzazione”. Il Ministero di viale Trastevere ha inoltre sottolineato che in merito a tale questione sarà necessario l’intervento degli Usr. Che, “attraverso i propri uffici di ambito territoriale, coordineranno le azioni delle scuole con quelle degli enti locali. Per l’attivazione dei propri mediatori linguistici e culturali“.