Ucraina, Abramovich vende il Chelsea: «I proventi a una fondazione per le vittime della guerra»

2 Mar 2022 20:49 - di Agnese Russo
abramovich chelsea

Il miliardario russo Roman Abramovich ha deciso di vendere il Chelsea. La mossa era nell’aria, dopo i contraccolpi a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Abramovich, che ha anche assunto un ruolo di mediatore tra Mosca e Kiev, su richiesta di quest’ultima, ha inoltre annunciato di aver incaricato il proprio team di creare una Fondazione per le vittime della guerra in Ucraina.

Abramovich: «Sul Chelsea decisione difficilissima»

«Ho sempre preso decisioni nel miglior interesse del Club che mi sta a cuore. Nella situazione attuale, ho quindi preso la decisione di vendere il Club, poiché credo che ciò sia nel migliore interesse della società, dei tifosi, dei dipendenti, nonché degli sponsor e dei partner del Club», ha spiegato Abramovich, parlando di «una decisione incredibilmente difficile da prendere, e mi addolora separarmi dal Club in questo modo. Tuttavia – ha ribadito – credo che questo sia nel migliore interesse del Club».

«Non si è mai trattato di affari, ma di passione»

«La cessione del Club non sarà accelerata, ma seguirà il giusto processo. Non chiederò il rimborso di alcun prestito. Non si è mai trattato di affari né di soldi per me, ma di pura passione per il gioco e il Club», ha quindi precisato il magnate, chiarendo che «spero di poter visitare Stamford Bridge un’ultima volta per salutare tutti voi di persona. È stato un privilegio di una vita far parte del Chelsea Fc e sono orgoglioso di tutti i nostri risultati raggiunti. Il Chelsea Football Club e i suoi tifosi saranno sempre nel mio cuore».

I proventi della vendita alle vittime della guerra in Ucraina

Ma Abramovich ha anche chiarito di aver «incaricato il mio team di creare una fondazione di beneficenza in cui verranno donati tutti i proventi netti della vendita. La fondazione sarà a beneficio di tutte le vittime della guerra in Ucraina. Ciò – ha concluso – include la fornitura di fondi critici per i bisogni urgenti e immediati delle vittime, nonché il sostegno al lavoro a lungo termine di recupero».

 

 

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