Crisanti: «Le restrizioni non servono più. Non c’è contenimento, l’unica strada è il vaccino»

28 Mar 2022 10:13 - di Redazione

Il virus “ha un indice di infettività R0 che va da 12 a 15. Tipo il morbillo. Mi creda: con numeri di questo tipo non c’è misura di contenimento che funzioni. Quindi tanto vale non adottarle. E cercare di vaccinare quanta più gente possibile”. Così a la Verità Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di microbiologia molecolare all’università di Padova. Scende in campo sulle future restrizioni legate al Covid dop0 la fine dello stato di emergenza che scade il 31 marzo.

Crisanti: basta restrizioni, non servono

“La priorità rimane – ripete il biologo –  sempre di proteggere i vulnerabili. Che, anche se vaccinati, vulnerabili rimangono. Infatti tutte le centinaia di morti che contiamo ogni giorno sono persone vaccinate ma fragili”. Continuare con le dosi “non cambia moltissimo la situazione – aggiunge Crisanti – Se fragile sei, fragile rimani. Se sei in età da lavoro, devi poter fare il lavoro agile in remoto. Se sei pensionato e soprattutto indigente devi essere economicamente sostenuto. Chi ti viene ad assistere per fare da badante deve farsi il tampone ogni volta che ti viene a trovare. Questo è il motivo per cui a metà gennaio dissi ‘Liberalizziamo tutto adesso‘”.

Dobbiamo vaccinare i vulnerabili

Invece, spiega polemico, “abbiamo aspettato tre mesi. Esattamente il periodo in cui l’immunità della vaccinazione e della guarigione inizia a diminuire. E infatti abbiamo l’aumento dei casi. Lo dissi chiaro. Più aspettiamo e più diventiamo suscettibili. Matematico”. La variante Omicron è meno virulenta perché colpisce le vie aeree respiratorie superiori. Ed è quindi più facile uscire e contagiare altre persone. Conclusione: la riproducibilità si associa a una minore virulenza.

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