FdI in campo contro la rielezione del Presidente, la proposta Lollobrigida: no al bis e via al presidenzialismo

3 Feb 2022 19:41 - di Redazione
Fdi rielezione Presidente

Fdi in campo contro la rielezione del Capo dello Stato: arriva la proposta di Francesco Lollobrigida. Il quale, nel presentare ed argomentare il nuovo disegno giuridico, spiega: «Fratelli d’Italia ha deciso di depositare alla Camera una norma di rango costituzionale per sancire il divieto di rielezione del Presidente della Repubblica. Solo qualche mese fa, il Pd ha presentato un analogo disegno di legge, motivandolo con ragioni oggettive che spiegavano come i padri costituenti non considerassero la rieleggibilità del Capo dello Stato un fatto normale. Ma a cui ricorrere solo in casi eccezionali, come lo stato di guerra».

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Non solo. Nell’anticipare l’iniziativa, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera chiede a nome del partito «alle altre forze politiche di sottoscrivere questa proposta di legge in Aula e, tramite il senatore La Russa, ha chiesto di apporre la propria firma alla proposta del Pd – già depositata al Senato – a firma Parrini e Zanda. Fdi, con chiarezza, mantiene le sue posizioni senza ipocrisie di alcun genere, come quella di depositare una legge e di fare, dopo pochi giorni, il contrario. Addirittura facendosene vanto», aggiunge Lollobrigida in un riferimento più che esplicito.

Da Fdi un testo in due articoli con divieto assoluto al bis e rilancio del presidenzialismo

Due articoli per modificare la Costituzione e dire “no” alla rielezione del capo dello Stato. È la proposta di legge costituzionale depositata ieri a Montecitorio da Fratelli d’Italia, primo firmatario Francesco Lollobrigida. Un analogo testo lo ha presentato il Pd un mese fa a palazzo Madama, su iniziativa di Luigi Zanda, salvo poi votare per la rielezione di Mattarella. Il partito di Giorgia Meloni, che non ha votato Sergio Mattarella al Colle per la seconda volta, coerentemente alla sua linea del divieto assoluto a un bis del capo dello Stato, ribadisce con forza con un testo ad hoc la non rieleggibilità del presidente della Repubblica. Sottolineando la necessità, la prossima volta, di averne uno eletto dal popolo e non più dal “Palazzo”.

Un lungo excursus storico: dalle “riserve” alla rielezione alla necessità di modificare gli articoli 85 e 88

Nella relazione di presentazione della proposta di legge Lollobrigida fa un lungo excursus storico, dalle “riserve” già espresse nell’Assemblea costituente a messaggio alle Camere del presidente della Repubblica Mario Segni del 16 settembre 1963. Passando per la commissione Bozzi. Al caso della rielezione di Giorgio Napolitano. Tutte proposte, scrive Lollobrigida, che «sarebbero rimaste a lungo sulla carta. Tanto che lo stesso Leone, come ricordato dal presidente Mattarella l’11 novembre 2021 nel discorso in occasione del ventennale della scomparsa, una volta assurto a prima carica dello Stato, richiamò nuovamente l’opportunità di una riforma in tal senso». Esattamente nel proprio «messaggio alle Camere del 14 ottobre 1975».

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Fdi si sofferma quindi sul bis di Napolitano. A proposito del quale Lollobrigida ricorda: «Il conferimento, nel 2013, di un secondo mandato al presidente Napolitano – che peraltro aveva più volte manifestato una diversa volontà – ha senza dubbio cambiato i termini della questione. Che da mera possibilità teorica si è tradotta in precedente. E che invita a interrogarsi sull’opportunità di riprendere e tradurre in norma argomentazioni così autorevolmente espresse». Da qui la proposta di legge costituzionale avanzata da Fdi. Che, «con l’articolo 1 introduce, all’articolo 85 della Costituzione, un divieto assoluto di rielezione del Presidente della Repubblica».

Dalla rieleggibilità del Presidente all’esercizio del potere di scioglimento delle Camere negli ultimi sei mesi del suo mandato

Mentre «l’articolo 2 abroga integralmente il secondo comma dell’articolo 88 della Costituzione: l’introduzione del divieto di rielezione fa cadere la ratio alla base dell’istituto. Ovvero quella di avere delle Camere favorevoli alla propria rielezione, che quindi può essere integralmente abolito. Il testo porta la firma anche dei parlamentari Fdi Emanuele Prisco e Augusta Montaruli. E prevede «modifiche agli articoli 85 e 88 della Costituzione in materia di non rieleggibilità del presidente della Repubblica». Oltre che «di esercizio del potere di scioglimento delle Camere negli ultimi sei mesi del suo mandato». Nel frattempo, si apprende che la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha fissato la discussione generale della proposta di legge costituzionale di Fdi sull’elezione diretta del Presidente della Repubblica per il prossimo 28 febbraio. L’appuntamento è nell’aula della Camera.

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