Falso ginecologo accusato di violenza sessuale su 63 pazienti: abusava di loro e filmava tutto di nascosto
Si spacciava per ginecologo. Abusava delle vittime. E poi le filmava con una telecamera nascosta. La denuncia partita da una ventenne ha portato all’arresto di un medico cardiologo dipendente dell’Asp di Catanzaro in servizio presso l’ospedale di Soverato. L’uomo è accusato di violenza sessuale. Pornografia minorile. Interferenze illecite nella vita privata. E truffa in danno di oltre 63 vittime, tra cui una minorenne. I carabinieri della Compagnia di Soverato hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, e un contestuale decreto di sequestro preventivo di dispositivi elettronici del falso ginecologo (telefoni e computer).
Catanzaro, falso ginecologo accusato di violenza sessuale su 63 pazienti
Secondo il quadro accusatorio che ha portato al fermo, le violenze sessuali compiute dall’uomo, che si spacciava per ginecologo pur non avendo mai conseguito questa specifica specializzazione, sarebbero avvenute nello studio del medico. L’ipotesi è che il sanitario, traendo in inganno le giovani pazienti sulla propria qualifica di ginecologo, col pretesto di effettuare visite mediche imponeva atti sessuali alle donne in visita. O le induceva a compiere atti sessuali con l’uso di oggetti di forma fallica. Non solo: oltre al pagamento del corrispettivo per l’attività “professionale” svolta, attraverso l’utilizzo di una telecamera il falso ginecologo si procurava indebitamente i video della visita delle pazienti. Che poi provvedeva puntualmente a memorizzare e a conservare, in forma criptata, su propri dispositivi elettronici.
Falso ginecologo a Catanzaro, le indagini partite a giugno dalla denuncia di una 20enne
Una condotta vessatoria, quella messa in atto dal medico, che si è ripetuta per ben 63 volte. Fin quando una 20enne ha avuto il coraggio di sporgere denuncia nei confronti dell’uomo, facendo scattare le indagini. Che il Nor-Sezione Operativa della Compagnia Cc di Soverato ha portato avanti dal giugno scorso. E che oggi sono culminate nei provvedimenti cautelari che ha emesso il Gip di Catanzaro su richiesta della locale Procura.