Fico: «Conte è l’unico leader, c’è un problema burocratico e non politico. Non ci arrendiamo»

12 Feb 2022 15:51 - di Redazione

Giuseppe Conte non si tocca. È lui il capo indiscusso. Roberto Fico a Napoli per l’inaugurazione del salone nautico davanti ai giornalisti si lascia andare a una dichiarazione d’amore nei confronti dell’ex premier.  ‘Congelato’ alla guida dei 5Stelle dai giudici di Napoli che hanno accolto la causa degli iscritti esclusi dal voto.

Fico: Conte è il leader del movimento e basta

“La situazione che voi descrivete è molto più semplice di quello che appare. E’ una questione assolutamente burocratica, non politica”. Così il presidente della Camera che minimizza la questione a un fatto di carte bollate. La leadership contiana, insomma, non è in discussione. “Faremo i nostri passi, come abbiamo già annunciato. E speriamo che vada tutto a buon fine. Conte è il leader del M5S e non c’è nessuna questione politica da questo punto di vista. Conte è ben saldo, facciamo il percorso insieme per il futuro del movimento”.

La sfida del presidente della Camera contro Di Maio

“Dobbiamo separare la burocrazia dalla politica”, insiste Fico. “Conte è il leader del Movimento 5 Stelle, riconosciuto, stra-votato, e siamo con lui. Presenteremo i documenti al Tribunale di Napoli e vedremo come andrà a finire. Ma è una questione meramente tecnica. Tanti ex attivisti, invece di dire ‘abbiamo perso la battaglia politicamente’, si divertono, tramite un avvocato, a fare cause al Movimento. Ma noi non ci arrenderemo mai”.

Lo scambio di mai Di Maio-Crimi del 2018

Le mosse legali del movimento per difendere le elezioni online che hanno ‘incoronato’ l’avvocato del popolo poggerebbero su una corrispondenza mail tra Luigi Di Maio e Vito Crimi. Uno scambio mail del 2018 tra l’allora capo politico e l’ex presidente del Comitato di garanzia che certificherebbe la validità delle delibere sospese dal Tribunale. S tratta dell’atto che consentiva solo agli iscritti da almeno sei mesi la partecipazione alle votazioni online. Il Tribunale partenopeo, infatti, ha contestato al M5S proprio l’esclusione degli iscritti con meno di sei mesi di anzianità. E il conseguente mancato raggiungimento del quorum nella votazione sul nuovo statuto e sull’elezione di Conte.

Crimi: tanto rumore per nulla

Oggi Crimi parla di tanto rumore per nulla. “Dell’esistenza del regolamento – dice l’ex reggente – sanno tutti gli iscritti, fin dalla prima Assemblea del 20 novembre 2018. Da quel momento in ogni avviso di convocazione pubblicato sul sito si fa riferimento, per la limitazione della partecipazione al voto, a quel regolamento. Che, appunto, è una semplice riga. Nella quale è specificato che alle assemblee potranno partecipare solo gli iscritti da più di sei mesi”.

Borrè: due mail non fanno un regolamento

Lorenzo Borrè, l’avvocato dei ricorrenti, affida il suo pensiero a un breve post sui social.  “Proverbio del giorno. Due mail non fanno un regolamento. La stessa verità della ballata su Jacques II de Chabannes, signore di La Palice (o Lapalisse). Che un quarto d’ora prima di morire era ancora vivo. Il proverbio è la punta dell’iceberg. Sotto, stratificate, tante altre considerazioni. Ma a loro tempo e luogo”, scrive il legale.

Rosato: i 5Stelle sono come un cubetto di ghiaccio

Intanto i  renziani non si fanno pregare per attaccare quel che resta del glorioso movimento grillino delle origini. “I 5stelle sono come un cubetto di ghiaccio. Il sole è già sorto. Basta avere un po’ di pazienza”. Così Ettore Rosato intervistato dal Riformista. “Con Conte lontano da Palazzo Chigi, il populismo si sta sgonfiando“.

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