Da Fico sgambetto a Conte: si mette lui a scrivere il programma. Ma non doveva solo esplorare?

1 Feb 2021 17:43 - di Riccardo Angelini

Una crisi davvero pazza e anomala. Anche nelle procedure.  Mentre tutti stanno con gli occhi addosso a Matteo Renzi, Roberto Fico lavora per sé e non per il Conte ter. O almeno questo è il sospetto che aleggia.

Fico e il gran salto verso Palazzo Chigi

Ha calato sul tavolo la carta del programma – scrive Il Giornale – compiendo un salto verso Palazzo Chigi per la guida di un esecutivo sostenuto dalla stessa maggioranza al posto di Giuseppe Conte. “Con la mossa del tavolo programmatico è chiaro che punti ad incassare lui l’incarico per formare un nuovo governo. Con Iv sono due i nodi da sciogliere: i nomi dei ministri e il dossier Mes. Sul primo punto, i renziani puntano a due deleghe di peso: Economia e Giustizia. Spetterà a Fico trovare una sintesi da consegnare al Presidente della Repubblica. Sul rimpasto, il presidente della Camera lascia intendere che sul ministero dell’Economia si può trattare. Complicato che al posto di Alfonso Bonafede ci vada un renziano. Sul capitolo salva-Stati, Italia Viva mostra apertura”.

Rosato, se sul Mes non ci sarà accordo ne prendiamo atto

Sul Mes – afferma Ettore Rosato – “non abbiamo mai avuto, in tanti mesi, un luogo in cui discutere. Se alla fine di questa mediazione non ci sarà un accordo sul fatto che questo strumento vada utilizzato, ne prenderemo atto”. Italia Viva chiede però che il tavolo sul programma si chiuda con un documento. Intanto i pentastellati avvertono: se ci sarà un nome diverso da quello di Giuseppe Conte bisognerà votarlo sulla piattaforma Rousseau.

Borghi: ma a Villa Pamphili hanno scherzato? Ora fanno un altro programma…

In pratica per domani ancora la partita è tutta aperta, e già si vocifera che a Fico sarà concesso altro tempo. Sulle procedure Guido Crosetto ha più di un dubbio: Fico è solo esploratore non è il presidente incaricato. In pratica, il presidente della Camera starebbe andando oltre il suo ruolo super partes. “Credo che le elezioni siano più vicine di quanto si dica – commenta Giorgia Meloni – anche Mattarella non ha escluso questa ipotesi”. Mentre il leghista Claudio Borghi ironizza: ma se devono riscrivere il programma perché tutto quel tempo perso agli Stati Generali a Villa Pamphili?

 

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