Truffa all’Inps: indagati 12 sindacalisti, la Procura di Milano sequestra 600mila euro alla Cisl
Sono 12 i sindacalisti della Cisl indagati per truffa dalla procura di Milano per una presunta truffa ai danni dell’Inps attraverso aspettative sindacali non dovute. In pratica, secondo l’ipotesi accusatoria, i sindacalisti coinvolti, pur lavorando in via esclusiva presso le associazioni sindacali, sarebbero stati assunti da società compiacenti senza avervi mai lavorato effettivamente, al solo fine di consentire ai sindacati di appartenenza di fruire dello sgravio contributivo.
Gli uomini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano hanno eseguito il sequestro preventivo di oltre 600.000 euro nei confronti di alcune sigle sindacali lombarde della Cisl, si tratta nello specifico di Cisl Milano Metropoli, Filca Cisl Milano Metropoli, Fim-Cisl Milano Metropoli, Fim Territorio dei Laghi, Unione sindacale territoriale Cisl Bergamo, Femca dei Laghi Como Varese e Femca Cisl Lombardia, Felsa Lombardia, Fisascat Cisl, Femca Milano Metropoli e Femca Monza Brianza Lecco.
Qual è l’ipotesi di reato della Procura di Milano
«Lʼipotesi di reato, per la quale sono in corso le indagini preliminari – scrive il procuratore facente funzione di Milano Riccardo Targetti – riguarda una possibile truffa perpetrata ai danni dellʼInps posta in essere dalle predette associazioni attraverso lʼindebita fruizione di “aspettativa sindacale non retribuita”». Tale istituto, «previsto dall’art. 31 della Legge 300/1970 (lo Statuto dei lavoratori, ndr) riconosce il diritto del lavoratore, eletto al fine di ricoprire una carica sindacale, di poter essere collocato in aspettativa non retribuita percependo la sola retribuzione dal sindacato (e non più dal datore di lavoro originario), beneficiando della contestuale contribuzione figurativa». In sintesi, spiega ancora la Procura, «il lavoratore vede riconosciuto dallʼInps, ai fini pensionistici, i contributi maturati, senza che né il datore di lavoro né il sindacato abbiano effettuato versamenti in denaro».
Per il pm Paolo Storari, dalle indagini è emersa «una realtà, ancora da decifrare compiutamente, dove alcune imprese si accollano costi del personale che però presta attività lavorativa a favore dellʼassociazione sindacale» e ciò «anche nei 6 mesi di prova previsti dalla normativa di settore» nei quali i sindacalisti avrebbero dovuto lavorare per le aziende.
La nota del segretario della Cisl Lombardia sulle accuse di truffa
Il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci ha commentato: «Apprendiamo oggi dagli organi di stampa del sequestro cautelativo di somme afferenti ai conti correnti di alcune strutture sindacali della Cisl nella nostra Regione da parte della Magistratura, nel cui operato rinnoviamo la nostra piena fiducia.
Appena conosceremo nel dettaglio circostanze e motivazioni del sequestro – prosegue – adotteremo le azioni atte a garantire la doverosa tutela alle federazioni e alle confederazioni territoriali della Cisl».