La stangata della tassa “tamponi”: 30 milioni di euro spesi a novembre dopo l’introduzione del Green Pass

21 Dic 2021 20:10 - di Leo Malaspina

Gli italiani a novembre hanno speso 30 milioni di euro per i tamponi rapidi in farmacia. Il boom è arrivato dopo l’introduzione del Green pass obbligatorio per recarsi al lavoro. Nel mese scorso, nelle farmacie sono stati somministrati circa un milione di tamponi, come emerge dai numeri forniti da Iqvia, provider globale di dati, analisi, consulenza e tecnologie innovative in ambito sanitario e farmaceutico. Nell’ultimo anno si è assistito a una costante crescita fino al decollo con l’introduzione dell’obbligo di Green pass sul luogo di lavoro.

A gennaio 2021 – riferisce Iqvia – sono stati venduti 148mila tamponi antigenici in farmacia; a settembre, prima dell’obbligo del certificato verde obbligatorio erano 586mila per un totale di 17,7 milioni di euro, mentre con l’introduzione del Green pass a ottobre il numero è salito a 844mila, per raggiungere, a novembre, quota 1.058.000 unità per un valore di quasi 30 milioni di euro.

La Regione che ha speso di più per la tassa “tamponi” è il Piemonte

La regione in cui a novembre sono stati venduti più tamponi a valori in farmacia è stato il Piemonte per un totale di 8,18 milioni di euro, seguita a distanza dalla Sicilia (4,13 milioni di euro) e dalla Campania (3,94 milioni di euro). Segue il Lazio con un valore di 3,25 milioni di euro. Non è tra i primi la Lombardia che a novembre ha segnato vendite di tamponi antigenici per un valore di 1,75 milioni di euro. Secondo Iqvia al momento sono circa il 60% le farmacie che erogano questo servizio in Italia.

“La farmacia dei servizi ha avuto una grande spinta dalla pandemia, grazie anche alla proattività dei farmacisti – ha dichiarato Sergio Liberatore, Amministratore delegato di Iqvia Italia. “Tuttavia, il solo servizio non è economicamente sostenibile per un farmacista, anche se i servizi sono importanti strumenti di fidelizzazione”. Alcune farmacie, particolarmente quelle più grandi, sono state in grado di organizzare il servizio di ‘tamponamento’ in spazi esterni o attraverso ingressi separati, altri a farmacia chiusa, questo ha agevolato sia il servizio, sia la regolare vendita dei prodotti. Ma non è soltanto la disponibilità di spazio, ma anche l’uso del digitale a contraddistinguere le farmacie ‘organizzate’, cioè gli esercizi che si sono attrezzati per proporre gli antigenici senza penalizzare le attività di vendita della farmacia.

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