«Deludente e senza visione». FdI boccia la manovra del sedicente “governo dei migliori”

21 Dic 2021 20:00 - di Redazione
Ciriani

È severo il giudizio di Fratelli d’Italia sulla prima (e unica?) legge di Bilancio 2022 firmata Mario Draghi. La definisce «deludente, senza visione» Luca Ciriani. Il capogruppo al Senato v’intravede il «frutto di un compromesso al ribasso tra le forze della maggioranza, capaci di farsi opposizione da sole presentando migliaia di emendamenti». Senza considerare i tempi estremamente dilatati, con cui la manovra è approdata a Palazzo Madama. Un ritardo che ha compresso i tempi di discussione riducendo la possibilità d’intervento dell’unica opposizione. «Solo il senso di responsabilita di FdI – ha sottolineato Ciriani – ha evitato che si arrivasse al dramma dell’esercizio provvisorio di bilancio che, giova ricordare, scatterebbe tra dieci giorni soltanto».

Ciriani: «Dalla destra grande prova di responsabilità»

Ma la destra non ha giocato al “tanto peggio al tanto meglio”. Al contrario, ha osato (non senza successo) l’inosabile, cioè migliorare la manovra di bilancio. «È grazie a FdI – ha rivendicato Ciriani se la prossima manovra prevedrà il riconoscimento della sospensione della decorrenza dei termini relativi ad adempimenti tributari a carico del professionista in caso di malattia, o infortunio. Un principio che la categoria attendeva da tanto tempo. E che in questo modo consente ai professionisti di godere di un diritto costituzionalmente garantito, quello alla salute». Non è l’unico successo della destra. «Sempre grazie a FdI, i singoli istituti scolastici avranno a disposizione risorse da investire nell’installazione impianti di ventilazione meccanica nelle aule». Si tratta di un obiettivo importantissimo nell’ambito della lotta al Covid.

Le critiche di Calandrini e della Rauti

C’è anche il rafforzamento della tutela dei proprietari di immobili abusivamente occupati, esonerandoli dal pagamento delle relative tasse nel periodo di indebita occupazione. Ciriani, infine, sottolinea che si deve ancora a FdI la possibilità di un più ampio accesso al credito delle micro e piccole imprese. Sia allargando la platea delle aziende beneficiarie sia incrementando il plafond di finanziamento. Obiettivi di rilievo che tuttavia non mutano il giudizio negativo. Anzi, a rincarare la dose provvede Nicola Calandrini, il relatore di minoranza. «Dalgoverno dei migliori” – ironizza – ci aspettavamo una legge di Bilancio diversa. Questo è un documento senza visione politica partorito da una maggioranza eterogenea, che rinvia le scelte e non affronta il tema della crescita». Infine, la stroncatura di Isabella Rauti. «Questa manovra – dice – non è il capolavoro di Draghi, ma piuttosto un esercizio di ragioneria che non risponde alle reali esigenze della nazione».

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