Atreju, protagonisti i conservatori europei: i nostri valori al centro della sfida, con Giorgia Meloni protagonista

12 Dic 2021 13:35 - di Priscilla Del Ninno
Atreju conservatori

Piazza Risorgimento è gremita: una marea umana arrivata di buon mattino inonda lo spazio presidiato dalla cittadella di Atreju. Una fila, nutrita ma composta, attende di entrare nella sala congressi dove è prevista la presentazione del “Manifesto dei conservatori”. E allora, uno ad uno, introdotti dal presidente di Gioventù Nazionale, Fabio Roscani. Chi in presenza. Chi in collegamento online, salgono sul palco della kermesse di FdI: Radoslaw Fogiel (vice presidente ECR Party e segretario per i rapporti internazionali del partito polacco Diritto e Giustizia). Jorge Buxadé (vice presidente ECR Party, vice presidente del partito spagnolo VOX e capo delegazione al Parlamento europeo). ​James Wharton (membro della Camera dei Lord, esponente dei Tories britannici e responsabile della campagna elettorale di Boris Johnson nel 2019). Raz Granot (coordinatore delle relazioni internazionali del partito israeliano LIKUD). Rudolph Giuliani (già Sindaco di New York). Giovanni Orsina (politologo e docente universitario). Giampaolo Rossi (docente universitario). Paolo Del Debbio(giornalista). Marcello Veneziani (giornalista e scrittore).

Ad Atreju i protagonisti del conservatorismo europeo e internazionale

Perché ogni strategia politica che voglia essere tale e non soltanto mutevole posizionamento tattico in funzione delle congiunture politiche, economiche e sociali, non può prescindere dal collegamento e dal confronto con le forze politiche in azione sulla scena internazionale. Che operi quotidianamente una forte interdipendenza tra i soggetti e i fenomeni attivi anche nei teatri più lontani e, per quello che ci riguarda, in quello continentale, è un dato di fatto universalmente riconosciuto. È dunque quanto mai opportuna l’iniziativa di Fratelli d’Italia e della sua leader d’intensificare i rapporti con i partiti affini e alleati, in particolare dopo il riconoscimento attribuito a Giorgia Meloni, eletta presidente del gruppo dei Conservatori in seno al Parlamento europeo. E questo il senso della partecipazione ad Atreju di praticamente tutti i principali esponenti di queste forze conservatrici, nelle loro diverse declinazioni e sfumature.

Atreju, valori comuni e differenze dei conservatori europei nel dibattito dell’ultima giornata

Differenze e sfumature che emergono in tutti gli interventi dell’incontro di questa mattina. In cui si sono alternati gli esponenti dei partiti conservatori europei, alcuni dei quali sono al governo, mentre altri sono all’opposizione, nei rispettivi Paesi. Senza contare il fatto che in entrambi i casi bisogna fare il conto con le forze della coalizione di cui si fa parte. Nell’attuale fase storica, tuttavia, è quanto mai opportuno soffermarsi sui punti che uniscono le formazioni conservatrici, piuttosto che su quello che potrebbero dividere. E allora, monarchia o repubblica. Liberalismo o terza via. A unire i conservatori europei è la galassia di valori indicati da Giorgia Meloni: rimessa in valore delle sovranità nazionali, sia pure in un quadro europeo. Difesa della cultura e delle identità. Governo dei flussi migratori. Tutela della vita contro tutte le forme che la mortificano: dall’aborto libero all’utero in affitto. Fino all’eutanasia. E, conseguentemente, sostegno alle famiglie. Riconoscimento della libertà d’impresa. Senza far mancare il necessario sostegno alle fasce più deboli, anche facendo leva sul principio della sussidiarietà.

Atreju e conservatori «Giorgia Meloni protagonista ci porterà ad intraprendere la nostra comune direzione futura»

E allora, i valori comuni e le differenze del conservatorismo internazionale sono stati al centro del dibattito di quest’ultima giornata di Atreju. «Con Giorgia Meloni protagonista principale di questo dibattito sul conservatorismo internazionale che ci porterà ad intraprendere la nostra comune direzione futura». Lo ha detto James Wharton, parlamentare del partito conservatore inglese e responsabile della campagna elettorale di Boris Johnson, ospite in collegamento, che nel corso del suo intervento ha anche aggiunto: «Essere conservatori è differente per ogni nazione ma c’è un filo comune che ci lega. Questo filo è la difesa dei valori che riteniamo fondamentali per la società. Come la famiglia e la libertà individuale. Anche il tema dell’ambiente rientra nella nostra politica, perché non vi è nulla di più conservatore che proteggere tutto ciò a cui noi diamo valore».

Atreju, «mantenere una rete tra noi conservatori è molto importante per raggiungere i nostri obiettivi difensivi e strategici»

Un’interdisciplinarietà di intenti e l’appartenenza a un comune mondo valoriale ribadite anche dal polacco Radoslaw Fogiel, che nel suo contributo dal palco di Atreju ha dichiarato: «La costituzione polacca è la legge suprema della polonia, ma i burocrati di Bruxelles non accettano questo principio e vorrebbero che il diritto europeo fosse supremo rispetto alla nostra costituzione. Il che sostanzialmente è un principio che va contro la regola democratica. La costituzione è approvata dalla popolazione delle varie nazioni. Il voto viene effettuato in maniera democratica. E questo dovrebbe essere un diritto che supera tutti gli altri. Per questo mantenere una rete tra noi conservatori è molto importante per raggiungere i nostri obiettivi difensivi e strategici. Abbiamo bisogno di alleanze forti che ci proteggano».

Jorge Buxade: «Dobbiamo difendere la nostra comunità. La famiglia. Dialogo sì, sottomissione no»

Particolarmente vibrante, poi, il contenuto dell’intervento spagnolo affidato a Jorge Buxade, che ha incentrato il suo discorso sulla responsabilità di costruire una alleanza che difenda i confini, le abitudini e le tradizioni della nostra storia e della nostra cultura mediterranea. Insieme alla Francia e Portogallo e ai Balcani dobbiamo dire chiaramente che esiste una Europa del Sud che non vuole essere distrutta dalla cancellazione culturale». Concludendo emblematicamente: «Dobbiamo difendere la nostra comunità. La famiglia. Rivendicando la sovranità energetica e alimentare per le nostre nazioni». E allora, ha chiosato Buxade: «Commercio sì, sottomissione no». Dialogo sì, ma bilaterale sempre. «Perché non permetteremo che tutto questo venga spazzato via dal vento del globalismo».

Raz Granot: «Il valore principale che condividiamo è la libertà di parola, dei mercati e della sicurezza»

Un discorso ad ampio raggio, a cui si è idealmente collegato anche Raz Granot coordinatore delle relazioni internazionali del partito israeliano Likud, ringraziando dal palco di Atreju il presidente di Fratelli d’Italia e di Ecr Party Giorgia Meloni per questo importante invito. A cui ha partecipato anche per ribadire che: «Il valore principale che condividiamo è la libertà di parola, dei mercati e della sicurezza». Dunque, la conclusione affidata a Rudolph Giuliani, già Sindaco di New York, in collegamento con Atreju, riassume trama e ordito del tessuto ideologico e politico proposto oggi nella kermesse di FdI e avvalorato dagli interventi di tutti i presenti. «È tempo che l’Italia abbia un governo costruito su principi dei Conservatori».

Rudolph Giuliani: «Avete bisogno di una interruzione di questi governi di sinistra ispirati da una vena marxista»

Aggiungendo in conclusione: «In Italia potrebbe esserci un rinascimento come quello della Thatcher in Gran Bretagna o di Trump negli Stati Uniti. Avete bisogno di una interruzione di questi governi di sinistra ispirati da una vena marxista. Io sono una persona molto discussa perché ho sostenuto Donald Trump dal primo giorno della sua campagna elettorale. Lo conosco da 30 anni. Con lui abbiamo avuto i 4 anni migliori che l’America abbia mai avuto»… Come a dire che, sotto il profilo dell’azione politica. Ma anche dal punto di vista dei programmi e del quadro valoriale, la sfida è ardua. Ma raggiungere gli obiettivi che i conservatori si sono prefissi è possibile.

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