Lamorgese traballa, sul nodo dei controlli ai no vax si gioca la poltrona del Viminale. Il retroscena

26 Nov 2021 16:08 - di Mia Fenice
Lamorgese

Il Super Green Pass è un bel rompicapo per Luciana Lamorgese. Il ministro dell’Interno ha finora mancato tutti gli appuntamenti legati alla tutela dell’ordine pubblico. Anzi, sotto questo profilo, si è rivelato un autentico disastro. Eppure, proprio alla Lamorgese toccherà “raffreddare” le tensioni che già s’annunciano aspre in vista del 6 dicembre, giorno in cui il Super Green Pass andrà in vigore. Infatti, il decreto da poco approvato prevede che entro tre giorni dall’entrata in vigore delle nuove misure si riuniscano i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza, presieduti dai questori, i quali a loro volta dovranno mettere a punto entro poche ore i piani per i controlli.

Lamorgese e il problema dei controlli

Ma ecco il primo problema. Dal prossimo 6 dicembre, scrive La Verità, «per venire incontro alle esigenze di controllo connesse alla portata abnorme delle limitazioni in campo si rischia di diminuire il presidio sui territori (specialmente quelli più problematici) sul fronte della sicurezza. Con il risultato che poliziotti e carabinieri lascino al proprio destino migliaia di cittadini vittime del degrado e della criminalità, per svolgere mansioni da capotreno o da controllore d’autobus».

Pianese (Sindacato Polizia Coisp): “Controlli a rischio”

Una situazione che crea già malumori tra le forze di polizia. Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, a Tgcom24, ha infatti spiegato: «Non siamo più in lockdown, dove la nostra attività si concentrava quasi esclusivamente sui controlli anti-Covid perché c’era stato un abbattimento dei reati. Oggi i reati sono tornati ai livelli pre-pandemia. Rischiamo che i provvedimenti, seppur giusti e che mirano a tutelare la salute pubblica e serene festività, non si possano attuare. Se qualcuno si immagina – ha continuato – che possiamo andare nelle metro, sugli autobus o altrove a controllare, anche a campione, ci risulta difficile. Anche in virtù delle carenze di organico che abbiamo. Soltanto la Polizia di Stato ha 10mila uomini in meno rispetto a quello che dovrebbe essere l’organico già insufficiente».

Il retroscena

Ma sul tappeto c’è anche una questione più squisitamente politica e che investe  direttamente Luciana Lamorgese. La Verità ci racconta un retroscena. «Lamorgese si trova per la prima volta in rotta di collisione con Palazzo Chigi. Le indiscrezioni riferiscono di un battibecco tra Draghi e la responsabile del Viminale nel corso della riunione dell’esecutivo di mercoledì pomeriggio sulla necessità di rafforzare i controlli sul green pass e sull’uso delle mascherine, avvalorate poi da quanto affermato in conferenza stampa dal presidente del Consiglio, perentorio nel giudicare inadeguati i controlli finora operati dalle forze dell’ordine. Un’insoddisfazione che se dovesse aumentare nel caso di flop dei controlli natalizi e saldarsi con quella più profonda di Matteo Salvini sulla mancanza di filtri alle frontiere, renderebbe improvvisamente traballante la posizione della Lamorgese».

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