Il Papa tra i poveri ad Assisi: «Basta ipocrisie, restituire dignità creando posti di lavoro»

12 Nov 2021 13:19 - di Giorgia Castelli
Papa

Il Papa ha incontrato nella Basilica di Assisi un gruppo di 500 poveri arrivati da tutta Europa. L’incontro si è svolto in occasione della V Giornata mondiale dei Poveri, che si celebra domenica.  Prima di recarsi nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, il Pontefice si è recato a sorpresa in visita alle Clarisse del monastero di Santa Chiara.

Il Papa: «I poveri spesso sono visti con fastidio»

«Sappiamo che ognuno di noi ha bisogno dell’altro, e anche la debolezza, se vissuta insieme, può diventare una forza che migliora il mondo. Spesso – denuncia Bergoglio – la presenza dei poveri è vista con fastidio e sopportata; a volte si sente dire che i responsabili della povertà sono i poveri! Un insulto. Pur di non compiere un serio esame di coscienza sui propri atti, sull’ingiustizia di alcune leggi e provvedimenti economici, sull’ipocrisia di chi vuole arricchirsi a dismisura, si getta la colpa sulle spalle dei più deboli. È tempo invece che ai poveri sia restituita la parola, perché per troppo tempo le loro richieste sono rimaste inascoltate. È tempo che si aprano gli occhi per vedere lo stato di disuguaglianza in cui tante famiglie vivono. È tempo di rimboccarsi le maniche per restituire dignità creando posti di lavoro».

Papa Francesco ad Assisi incontra i poveri

Un incontro intenso e pieno di partecipazione. «Assisi non è una città come le altre: Assisi porta impresso il volto di San Francesco», ha detto il Pontefice. «Pensare che tra queste strade lui ha vissuto la sua giovinezza inquieta, ha ricevuto la chiamata a vivere il Vangelo alla lettera, è per noi una lezione fondamentale». Bergoglio, nel suo discorso, a braccio ha ricordato a chi si deve l’idea della giornata dedicata ai poveri: «È stato Etienne, enfant terrible, a suggerirmi questa giornata che è cominciata dal coraggio di uno di voi».

L’insegnamento di San Francesco

Il Papa ha ricordato l’insegnamento che ci dà San Francesco: «Saperci accontentare di quel poco che abbiamo e dividerlo con gli altri. E se noi siamo qui oggi è proprio per imparare da ciò che ha fatto San Francesco. A lui piaceva stare a lungo in questa chiesetta a pregare. Si raccoglieva qui in silenzio e si metteva in ascolto del Signore, di quello che Dio voleva da lui. Anche noi siamo venuti qui per questo: vogliamo chiedere al Signore che ascolti il nostro grido e venga in nostro aiuto».

L’emarginazione spirituale

«Non dimentichiamo – ha detto il Pontefice – che la prima emarginazione di cui i poveri soffrono è quella spirituale. Ad esempio, tante persone e tanti giovani trovano un po’ di tempo per aiutare i poveri e portano loro cibo e bevande calde. Questo è molto buono e ringrazio Dio della loro generosità. Ma soprattutto mi rallegra quando sento che questi volontari si fermano un po’ a parlare con le persone, e a volte pregano insieme a loro… Ecco, anche il nostro trovarci qui, alla Porziuncola, ci ricorda la compagnia del Signore, che Lui non ci lascia mai soli, ci accompagna sempre in ogni momento della nostra vita».

 

 

 

 

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