La Sicilia si prepara al peggio: il ciclone è alle porte e ha la potenza di un uragano

27 Ott 2021 19:33 - di Redazione
Sicilia ciclone

La Sicilia si prepara al peggio. Incombe la minaccia di un violento ciclone.  La perturbazione che ha provocato disastri non è ancora terminata.  Si attendono giornate drammatiche: il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, in visita nella città etnea, ha infatti messo in guardia per possibili nuovi forti nubifragi. Il miglioramento, infatti, “potrebbe durare oggi e parte di domani”; ma “ci attendiamo da giovedì/venerdì un peggioramento sensibile. L’orario non sono in grado di dirlo”.

In Sicilia l’Apocalisse continua: ciclone alle porte

Per avere informazioni sull’emergenza nella città siciliana, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al sindaco di Catania, Salvo Pogliese, esprimendogli la sua vicinanza.  Al Palaregione di Catania si è tenuta una riunione del governo regionale, convocata dal presidente Nello Musumeci:  in seduta straordinaria e urgente per deliberare lo stato di emergenza regionale; e chiedere al governo centrale il riconoscimento dello stato di calamità nazionale.  Infatti la quiete di queste ore di mercoledì è foriera di cattive notizie. L’allerta meteo resta arancione anche senza pioggia.  “L’evento non è finito”.

Sicilia, in arrivo il ciclone con la potenza si un uragano

“I nostri modelli meteo ci dicono che l’evento tornerà. Noi stiamo facendo ciò che si deve fare in questi casi. Diciamo ai cittadini di mantenere alta l’attenzione, di seguire le indicazioni delle autorità. Perché si aspettano in questa area delle ore che possono essere complicate”. Lo ha dichiarato Fabrizio Curcio in un concitato punto stampa nella Prefettura di Catania. “I valori – ha aggiunto – parlano in maniera molto chiara. Qua sono caduti millimetri di pioggia impressionanti: eventi intensi e improvvisi su un territorio che ha molte criticità”. “Sappiamo che questa attenuazione potrebbe durare oggi e parte di domani, ci attendiamo da giovedì-venerdì un peggioramento sensibile. L’orario non sono in grado di dirlo”, ha aggiunto.

Il sindaco di Catania: scuole e negozi chiusi fino a venerdì

“Con la Protezione Civile, la Prefettura e le forze dell’ordine siamo una squadra. Stiamo combattendo in maniera assolutamente sinergica ”. Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, parla a margine dell’incontro in Prefettura. “Domani e venerdì – aggiunge- resteranno chiuse le scuole e le attività commerciali non essenziali; almeno per quanto riguarda Catania, poi saranno gli altri sindaci a fare le opportune valutazioni”. “In 49 anni di vita vissuta in questa città – osserva Pogliese- non avevo mai vissuto questo fenomeno. Sono stato nel centro storico e in alcuni quartieri periferici.  Non avevo mai visto immagini di devastazione simili. Fenomeni emergenziali che hanno determinato nel caso specifico millimetri di pioggia mai registrati”. “Le immagini della Pescheria – evidenzia il sindaco di Catania – sono emblematiche: non era un fiume in piena, era un lago che sommergeva il livello di Piazza Duomo”.

Venti bombe d’acqua un tre giorni

In appena tre giorni di maltempo si sono abbattute su Sicilia e Calabria ben venti bombe d’acqua. Danni in calcolabili per le aziende agricole. Drammatica la testimonianza di Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’ospedale Garibaldi di Catania:  “Qualcosa di inaudita violenza, un fenomeno drammatico, abbiamo visto ore drammatiche. Un fiume d’acqua che entrava dall’esterno direttamente nella hall dell’ospedale, allagando i tre piani sotterranei”. Il professore ha  raccontato  all’AdnKronos i ‘difficili’ lunghi momenti vissuti all’interno del nosocomio; invaso in alcuni punti dall’acqua torrenziale in seguito al violento nubifragio che ha pesantemente colpito il capoluogo etneo. La violenta perturbazione sta interessando anche la Calabria. Le precipitazioni violente hanno interessato Mongiana in provincia di Vibo Valentia, Rocca forte del Greco in provincia di Reggio Calabria e San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza. Si attende il peggio.

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