Gualtieri ne studia un’altra: il piano per le corsie preferenziali. E i romani tremano

26 Ott 2021 11:59 - di Federica Parbuoni
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Non solo le strisce blu. Fra i piani del neosindaco di Roma, Roberto Gualtieri, c’è anche quello di potenziare le corsie preferenziali, portandole dai 20 chilometri attuali a una superficie complessiva di 180 chilometri nei cinque anni. Il progetto rientra nelle linee programmatiche del primo cittadino, che si prefiggono di “rivoluzionare” la mobilità capitolina attraverso una doppia strategia: migliorare il trasporto pubblico e disincentivare quello privato. Per ora, però, tutto punta nella seconda direzione.

Lo slalom tra strisce blu e corsie preferenziali

Benché abbia fatto marcia indietro sull’aumento dei costi delle strisce blu, Gualtieri ha confermato la volontà di estenderle. Dunque, per i romani che prendono l’auto sarà sempre più difficile trovare un parcheggio in strada senza dover porgere l’obolo al Comune. L’altro tema è quello dell’aumento delle corsie preferenziali, che di contro significa necessariamente la riduzione delle corsie aperte a tutti, con tutto ciò che comporta in termini di fluidità del traffico.

Il piano di Gualtieri per i percorsi del trasporto pubblico

A illustrare l’ambizioso piano Gualtieri è oggi Il Messaggero, che porta diversi esempi di dove dovrebbero svolgersi gli interventi: via Tiburtina; viale Palmiro Togliatti, da Ponte Mammolo; via Laurentina, dall’Eur a Tor Pagnotta; via XX settembre; via Tor de’ Schiavi. E, ancora, già nei prossimi mesi: via Portuense; viale Guglielmo Marconi; via di Boccea; viale Jonio; via Cristoforo Colombo; via Nomentana; piazza della Rovere; via Gallia. A queste si dovrebbero poi aggiungere le corsie preferenziali dove passano i tram, dall’attuale ferrovia Termini-Giardinetti, destinata a essere convertita in tramvia, a una nuova linea Termini-Vaticano-Aurelio, che seguirebbe parte del percorso dell’8 fino, per poi proseguire autonomamente lungo l’asse che punta a Giureconsulti, passando per Gregorio VII.

Ma gli autobus nuovi quando arrivano?

Un piano parecchio ambizioso, insomma, rispetto al quale però sorge qualche domanda: va bene disincentivare l’auto, ma per spostarsi con quale mezzo? E va bene estendere i percorsi preferenziali, ma per farci transitare sopra cosa? E nel frattempo che succede alla mobilità cittadina? Mentre viene divulgato questo progetto così articolato per disegnare strisce gialle o blu sulle strade, infatti, assai meno circostanziato appare il piano sul rinnovo del parco bus e l’incremento delle corse. «Lo faremo con i fondi del Pnrr», ha spiegato Gualtieri, ma il rischio è che anche con la nuova gestione i romani si trovino alle prese con le conseguenze di un progetto che rimanda gli interventi a monte, più complicati, per concentrarsi su quelli a valle, che invece le cose le complicano.

I romani, Gualtieri e il “modello” piste ciclabili

Un po’ come accaduto con la “genialata” delle piste ciclabili di Virginia Raggi, fra le quali la più famigerata è forse quella di Pineta Sacchetti. E a farne le spese, come sempre, non saranno certo i cittadini che possono permettersi di andare a lavoro in monopattino, ma quelli che già si trovano maggiormente in difficoltà, vuoi per le possibilità economiche, vuoi per le condizioni di vita o vuoi per la residenza nei quadranti meno serviti della città.

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