Verdone: «Mi proposero di fare il sindaco e ho detto no, Gualtieri non lo conosco. Raggi, che delusione»
“Gualtieri non lo conosco, staremo a vedere. Credo che la cosa principale di un sindaco sia quella di circondarsi una squadra molto rapida e onesta. Spero abbia questa fortuna”. Ospite oggi alla Festa del Cinema di Roma, Carlo Verdone non sfugge alla domanda di rito sul neo-sindaco fresco di elezione. Non si sbilancia il grande attore e regista, romano de Roma. Ha solo una speranza: che la nuova stagione amministrata dall’ex ministro del Pd abbatta tutte le barriere burocratiche di questa città perché questa città è fregata dalla burocrazia”.
Verdone: Gualtieri non lo conosco, vedremo
E ancora la manutenzione, “bisogna farla ripartire velocemente. E poi le periferie. Che sono abbandonate, i trasporti, le attività ricreative per bambini e anziani”. Insomma la lista delle zone d’ombra della Città Eterna è lunga. E in passato il regista ha denunciato il degrado romano senza schierarsi politicamente. Di sicuro però Verdone non dimostra grande apprezzamento per l’operato della sindaca Raggi. Riassunto in un aneddoto evocativo. “Dovevo girare una scena della serie ‘Vita da Carlo’ al Gianicolo (la serie tv incentrata sulla sua vita che l’attore presenta alla kermesse). Chiesi alla Raggi l’autorizzazione. E mi rispose che c’erano tre sovrintendenze da consultare. Possibile? Il fulmine che ha colpito la statua di Garibaldi l’ha colpita sei anni fa. Perché dobbiamo sempre fare questa brutta figura coi turisti?”.
Mi chiesero di candidarmi sindaco, ho rifiutato so fare solo un lavoro
Deluso per sua ammissione dal renzismo, in passato elettore del Pd, Verdone conferma la notizia di aver ricevuto la richiesta di fare il sindaco di Roma. “Qualche anno fa – racconta – mi avevano chiesto se volevo candidarmi. E mi avevano anche mostrato dei sondaggi con risultati spaventosi. Si avvicinavano al 70%”. Sarebbe stato un plebiscito per il popolare e amatissimo Carlo, protagonista e interprete della serie ‘Vita da Carlo’. “Ho rifiutato. Nella vita si può fare bene un lavoro solo, io so fare questo”, dice con sorriso sornione. Per fare il primo cittadino “ci vuole passione e preparazione. E poi perché abbandonare il lavoro che ho cominciato nel 71 in un teatrino universitario?“.