Doppia Gruber: tratta da omofobo Di Maio, ma lei quando intervistò Rocco Casalino…

28 Ott 2021 16:25 - di Marzio Dalla Casta
Gruber

Lungi da noi l’idea di difendere Luigi Di Maio, ma viva il Foglio che lo ha difeso. Soprattutto perché ad incalzarlo con tigna degna di miglior causa era Lilly Gruber, arcigna vestale del conformismo politically correct nonché feroce assertrice del pensiero unico. Non le era piaciuto che, nel suo libro, Di Maio avesse respinto come un’offesa i chiacchiericci sulla sua pretesa omosessualità. Né le era bastato che precisasse che ad infastidirlo, più che i “si dice“, fosse stata la volontà di «screditare così un avversario politico». Anzi, ai suoi occhi era peggio il rattoppo che il buco: «Mi faccia capire, lei pensa che nel 2021 sia un discredito indicare una persona come omosessuale?».

Le contraddizioni della Gruber

E qui Luigino, stretto tra la sua natura di maschio meridionale e la sua cultura (per dire) di politico 5Stelle, ha preso ad annaspare per la gioia della sua interlocutrice. Peccato non gli sia venuto in mente (e grazie al Foglio per averlo ripescato) che sempre nell’Anno di grazia 2021 (il 15 febbraio), fu proprio la Gruber a chiedere a Rocco Casalino se «la sua omosessualità è stata mai un problema sul lavoro». Strano, no, come la differenza di pochi mesi sia capace di mischiare le carte in tavola. Fino a fare di Di Maio un cripto-omofobo sol perché a ottobre ha tenuto a precisare di essere etero, mentre Lilly la Rossa, che a febbraio aveva chiesto al portavoce di Conte della sua omosessualità, è la vindice dei discriminati.

Si metta d’accordo con se stessa

Intendiamoci: non che abbisognassimo della vecchia intervista scovata su YouTube dal giornale fondato da Giuliano Ferrara per avere conferma del micidiale doppiopesismo della Gruber. Ma la cosa ci conforta molto perché ci dice che non tutti sono prostrati davanti al consumismo da talk-show e al suo “usa e getta” di domande e risposte. Ora abbiamo la prova che la Gruber dell’ottobre del ’21 dice cose diverse dalla Gruber del febbraio di quello stesso anno. Capita, ma che almeno si metta d’accordo con se stessa prima di puntare l’indice contro i suoi ospiti. Quelli che le stanno antipatici, ovviamente.

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