La Viola contro il governo che dimentica colf e badanti: vaccino e Green pass siano obbligatori pure per loro

14 Set 2021 18:04 - di Lara Rastellino
Viola Green pass badanti

L’immunologa Viola dice chiaramente: nelle disposizioni sul green pass al vaglio del governo c’è un vulnus deprecabile: il vuoto legislativo riguardante l’obbligo vaccinale e la certificazione verde per badanti e colf che sono poi le persone che si occupano di soggetti fragili. Dunque, tra le categorie più “a rischio”. L’appello dell’esperta arriva con un post su Facebook, in cui la dottoressa scrive: «In questo momento nel Paese c’è un enorme vuoto legislativo sul tema della vaccinazione anti Covid-19 nelle persone che operano nelle case di migliaia di italiani. Spesso prendendosi cura proprio dei più fragili. Mentre gli operatori sanitari e delle Rsa sono giustamente obbligati alla vaccinazione, il personale delle agenzie che si occupano della cura (badanti e colf) non solo non è tenuto a vaccinarsi. Ma non ha neppure l’obbligo di Green pass per lavorare».

Green pass per badanti e colf: l’appello dell’immunologa Viola

E ancora: «Nessun controllo è previsto per queste categorie – aggiunge la Viola –. E mi sono stati segnalati diversi casi di anziani contagiati attraverso i badanti», sottolinea su Facebook l’immunologa dell’università di Padova. Che poi prosegue: «Le famiglie sono impotenti – osserva – perché si sentono rispondere dalle agenzie che la legge non lo richiede. Lancio quindi un appello affinché l’obbligo vaccinale o il Green pass sia esteso anche a queste categorie di lavoratori. Che entrano ogni giorno nelle case degli italiani e sono a contatto con pazienti anziani e malati».

Green pass per badanti e colf: il vuoto legislativo alimenta caos e timori

Del resto, non è una novità quanto ribadito in queste ore da Today.it, secondo cui «tra i lavoratori domestici censiti dall’Inps (circa due milioni), 437mila prestano assistenza ad anziani e a persone non autosufficienti, per età o per patologia, anche in regime di convivenza». Tanto da indurre il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa a dichiarare nelle scorse settimane che: «Il problema è che la questione riguarda un rapporto tra privati. Quindi non è facile da gestire».

La posizione dell’Associazione dei datori di lavoro domestico

Un vuoto legislativo che alimenta un vulnus procedurale su cui si è espresso anche Andrea Zini, presidente di Assindatcolf (Associazione dei datori di lavoro domestico). che sulla questione ha sottolineato: «La nostra posizione su green pass e vaccini è abbastanza netta. In caso di rapporto diretto, non intermediato da agenzie, le famiglie hanno tutto il diritto di pretendere la vaccinazione anti covid dal lavoratore da assumere». Ma decidere autonomamente come regolarsi in assenza di disposizioni precise, potrebbe a aprire a una sorta di giungla. Un caos che alimenterebbe disguidi e malcontento.

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